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Ue difende indipendenza Bankitalia. Le armi ‘spuntate’ del governo

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Arriva anche la posizione della Ue, piuttosto ferma, su Bankitalia e Consob. Le due Autorità sono finite nel mirino di Cinquestelle e Lega che, ripartendo dall’esigenza di rimborsare i risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie, hanno parlato di azzeramento e discontinuità, rallentando l’iter ‘naturale’ delle conferme previste per i membri del Direttorio di Via Nazionale e scegliendo una nomina ‘di rottura’ al timone dell’Autorità di controllo sui mercati, indicando il nome di Paolo Savona. “E’ importante preservare l’indipendenza della banca centrale e delle istituzioni dei mercati finanziari”, ha scandito il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Una posizione, questa, ampiamente condivisa dal Quirinale e compresa anche dal ministro dell’Economia Giovanni Tria. Oggi è l’ultimo giorno di mandato per Luigi Federico Signorini nel ruolo di vicedirettore generale della Banca centrale e la dialettica interna al governo resta accesa. Mentre sembra piuttosto cristallizzata la posizione dei Cinquestelle e del vicempremier Luigi Di Maio, qualche spiraglio sembra aprirsi dopo le parole dell’altro socio forte del governo, Matteo Salvini. “Le nomine non mi appassionano, non personalizzo, non entro nel merito di chi è più bravo: ci sono il premier e il ministro dell’Economia, mi affido alla loro competenza e alle loro scelte”, ha premesso, per poi aggiungere: “Non conosco Signorini ma troveremo un accordo in Cdm“. Anche se restano le perplessità sull’operato di Palazzo Koch, i toni sono diversi rispetto a quelli usati sabato di fronte ai risparmiatori traditi di BpVi: “è chiaro che qualcosa va cambiato, non necessariamente qualcuno ma almeno qualcosa. Condivido chi rivendica l’indipendenza di Bankitalia: deve essere indipendente ma indipendenza non può far rima con irresponsabilità”.

In sostanza, complice forse anche l’esito del voto in Abbruzzo che ha rafforzato il peso della Lega rispetto a quello pentastellato, non sembra esserci un asse così solido tra i due vicepremier contro la conferma di Signorini e degli altri membri del Direttorio in scadenza di mandato. Non solo. La legge consentirebbe al presidente della Repubblica di emanare il decreto per la nomina, in questo caso la conferma, di un membro del Direttorio anche in presenza di parere contrario del Cdm. Tanto che anche lo stesso premier Giuseppe Conte continua a lasciare la porta aperta a una mediazione. “Su Bankitalia stiamo approfondendo la questione“, ha detto, senza escludere la possibilità di una mediazione.

Intanto, in via Nazionale c’è tutta la determinazione possibile a difendere le proprie prerogative. La tradizionale riunione del martedì del Direttorio si svolgerà, a meno di un’accelerazione delle prossime ore, senza uno dei membri. Ma chi ha potuto parlare con il Governatore riferisce che Visco è pronto a sostenere ‘i suoi uomini’, forte anche dei legami profondi con il Colle e delle buone relazioni con Conte e Tria.

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