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Conte e Salvini, no manovra bis. Ma Ue boccia quota100 e reddito

Manovra bis? I vertici di Palazzo Chigi non ci pensano proprio, almeno non il premier Giuseppe Conte che, nonostante le previsioni di crescita del Paese siano state riviste al ribasso a causa della recessione, si è detto “fiducioso nelle stime di crescita” fatte dal governo: “ho già dichiarato che non è in preparazione alcuna manovra correttiva”, sottolinea rispondendo al question time in Senato. Perfettamente in linea in vicepremier della Lega Matteo Salvini che, di una ipotetica manovra bis dice “stiamo parlando del nulla”, rispondendo a una domanda su Radio Anch’io. “Commentare i dati a febbraio, quando la manovra farà vedere gli effetti nei prossimi mesi, mi sembra quantomeno bizzarro”, aggiunge.

Lo scenario del Paese è molto cambiato – in peggio – rispetto a quando è stata messa a punto la Legge di Bilancio, ma Conte non è preoccupato perché “nella Legge di Bilancio sono state predisposte misure prudenziali volte a tutelare i conti pubblici anche rispetto a scenari meno favorevoli”, afferma in riferimento a “un meccanismo di accantonamento di risorse sino a 2 miliardi” da utilizzare “o meno a seconda dello stato del ciclo economico”. Presumibilmente, dunque, secondo il premier questi due miliardi dovrebbero tamponare gli effetti della contrazione dell’economia italiana registrata a fine 2018. Per Conte, il percorso da seguire è lineare: “abbiamo impostato una linea di politica economica chiara, incentrata sugli investimenti e la crescita, senza dimenticarci delle fasce deboli”. Il premier non ha dubbi, ora bisogna solo premere l’acceleratore sulle riforme giallo-verdi introdotte “affinché possano dispiegare il più presto possibile i propri effetti. Effetti che contribuiranno a una crescita progressiva soprattutto nella seconda metà dell’anno”.

Ma l’Ue non è d’accordo e boccia i due provvedimenti portabandiera del governo giallo-verde – Quota100 per la Lega e reddito di cittadinanza a 5 stelle – perché “riducono la crescita”. Un’anticipazione – da Repubblica – del rapporto sull’Italia che la Commissione europea approverà mercoledì – ancora passibile di modifiche. Per il momento a Bruxelles non ci sono né commenti, né conferme. Secondo quanto scrive Repubblica: “nella manovra 2019 firmata dal governo Conte ‘non ci sono misure capaci di impattare positivamente sulla crescita di lungo termine“. Inoltre, “le misure del governo avranno effetti nefasti per pil, deficit e debito. Tanto da rendere l’Italia un fattore di ‘rischio contagio’ per tutta l’eurozona. Non c’è ancora la richiesta di una manovra bis, ma il Country Report ne getta le basi economiche e politiche. Con l’Italia che resta osservato speciale, sotto stretto monitoraggio Ue per gli squilibri della sua economia”.

 

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