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Reddito, dietrofront su controllo singole spese

A meno di un mese dall’inaugurazione del sito web sul reddito di cittadinanza, il governo cambia le carte in tavola e fa dietrofront su una delle clausole cardine dell’iniziativa: a differenza di quanto ribadito a più riprese, non ci sarà alcun controllo delle singole spese effettuate con la tessera gialla. Per coloro che otterranno il reddito di cittadinanza, è ufficiale il via libera a utilizzarlo come meglio credono.

Subito dopo la presentazione del governo giallo-verde al grande pubblico delle specifiche dell’iniziativa, mirata a dare una ‘possibilità’ alle famiglie più povere, il Garante della privacy aveva riscontrato delle incompatibilità tra quanto implementato dal governo e la legge sulla privacy.

Per evitare di dover rivedere completamente il progetto pentastellato, M5S e Lega hanno optato per la revisione di una delle norme che garantiva che i soldi dello Stato – quelli che hanno contribuito ad alimentare il debito pubblico – venissero utilizzati per spese superflue. Lo Stato, ora, non vedrà le singole spese effettuate grazie al reddito di cittadinanza.

L’Aula del Senato ha approvato un emendamento del governo al decretone che recepisce le obiezioni del Garante che dovrà essere sentito dal ministero per la scrittura del decreto che disciplinerà il monitoraggio. La modifica prevede quindi che lo Stato possa monitorare “i soli importi complessivamente spesi e prelevati” dalla Carta Rdc.

 

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