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Eni, utile trimestre cresce del 15% e supera 1 mld

Un 2019 che parte in positivo per Eni: il colosso chiude il primo trimestre con un utile netto in crescita del 15% a 1,09 mld di euro, corrispondenti a 0,3 euro di utile per azione. Lo annuncia il Gruppo che indica un utile rettificato in rialzo dell’1% a 992 milioni e un calo del 2% della produzione di idrocarburi a 1,83 miliardi di barili.

Un risultato di cui l’amministratore delegato Claudio Descalzi si è detto “molto soddisfatto dell’eccellente performance industriale e finanziaria realizzata da Eni nel primo trimestre del 2019”. In particolare, sottolinea l’ad, “il business E&P, in presenza di uno scenario di mercato sostanzialmente invariato, migliora i propri risultati economici del 25% rispetto al primo trimestre 2018, a conferma di una generazione di cassa ad anno intero in crescita. Anche i risultati del settore G&P (gas ed elettricità, ndr) – aggiunge – sono in miglioramento” secondo Descalzi, con “l’utile operativo aumentato del 16% a 372milioni di euro”. Un risultato che dà al management “ulteriore conforto sul conseguimento dell’obiettivo di 500milioni di risultato ad anno intero”.

Il tasso di cambio considerato da Eni per il primo trimestre dell’anno è risultato in calo dell’8% a 1,13 dollari per 1 euro, mentre il prezzo del greggio (Brent) è salito del 2% a 55,65 dollari per barile a fronte di un calo del 5% a 63,2 dollari al barile. In crescita dell’8% a 3,27 miliardi il flusso di cassa netto prima della variazione del capitale di esercizio, sceso invece del 4% a 2,09 miliardi per la sola attività operativa. In rialzo del 4% a 1,84 miliardi gli investimenti tecnici e in partecipazioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è sceso del 23% a 8,67 miliardi prima delle passività ed è salito del 29% a 14,49 miliardi dopo queste ultime. In crescita del 9% a 52,77 miliardi il patrimonio netto del Gruppo.

Eni “conferma la qualità e la robustezza del proprio portafoglio, capace di coprire nel 2019 costi, investimenti e dividendi ad un prezzo del Brent di 55 dollari al barile”, commenta l’ad, secondo il quale l’azienda è “in grado di generare cassa in eccesso in caso di prezzi superiori come nel momento attuale. Il downstream R&M (raffinazione e vendita, ndr) e Chimica – prosegue – attenua l’effetto di uno scenario recessivo per i margini e mantiene l’aspettativa di un ampio recupero nei prossimi 9 mesi, soprattutto nella Raffinazione e nel Marketing Oil”. Secondo Descalzi “complessivamente, la gestione del primo trimestre ha generato un flusso di cassa da risultato di 3,42 miliardi di euro, in crescita dell’8% e superiore di 1,5 miliardi agli investimenti di periodo, che sono stati pari a circa 1,9 miliardi, in linea con le aspettative di un valore di 8 miliardi ad anno intero”.

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