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Starace: basta incentivi ai combustibili fossili

francesco starace enel

di Leonardo Testai – “Una grande opera di pulizia” nelle bollette elettriche, italiane ma anche europee. La chiede Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, dal Power Summit annuale di Eurelectric a Firenze; e sembra fargli eco lo studio presentato a Roma dal Centro ricerche ambiente e consumo Indagini 3 e dalla Fondazione Univerde, secondo cui tra il 2010 e il 2017 la spesa degli italiani, famiglie e imprese, per gli oneri generali di sistema che gravano sulle bollette ha superato i 100 miliardi di euro.

Starace ha rilanciato la richiesta avanzata ai policymakers europei da Eurelectric, l’associazione delle compagnie elettriche del continente che rappresenta oltre il 90% del settore in 32 Paesi, di cui fino a ieri lui stesso è stato presidente: al Power Summit fiorentino, aperto dal saluto del sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa e dall’intervento del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ha passato il testimone allo svedese Magnus Hall. “Negli anni si sono depositate in bolletta tante cose che hanno nulla o quasi nulla a che vedere con l’energia, quindi cominciamo a pulirle perché altrimenti poi non si sa di cosa si parla”, ha detto Starace, citando a titolo di esempio il canone Rai. “Ci sono tante cose dentro le bollette che vanno sistemate – ha aggiunto – e poi chiaramente bisogna dare chiarezza a tutti quanti di che cosa stanno consumando, non soltanto di quanto costa quello che stanno consumando, ma che spreco c’è dietro ogni bolletta: lì c’è da fare un gran lavoro”.

Un’analisi perfettamente in linea con quella di Indagini3-Univerde, secondo cui “occorre ripensare tutta la tematica tariffaria” all’insegna di una maggiore “chiarezza e trasparenza”, per esempio traslando le varie incentivazioni alla fiscalità generale, ma anche evitando di inserire in bolletta altre spese: oltre al canone tv, infatti, circolano “voci sull’eventuale immissione delle spese dei rifiuti solidi e urbani”.

Ma Starace non si ferma qui: l’ad di Enel, nell’ottica della transizione energetica verso il carbon-free, chiede di eliminare gli incentivi ai combustibili fossili, cosa che “darebbe chiarezza ancora di più della loro scarsa competitività in questo momento”, per cui questo “aiuterebbe tutti ad arrivare prima alla conclusione ovvia che la sostituzione” con le fonti rinnovabili “è una cosa utile, necessaria e conveniente”, tanto che anche i contratti di Corporate Ppa per le forniture elettriche alle aziende presto torneranno pratica diffusa in Europa, sostiene Starace, “quando le gare pubbliche gestite dai regolatori mostreranno prezzi convincenti della nuova energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili”. Ed essere meno dipendenti dai combustibili fossili, ha concluso, significa anche che le turbolenze geopolitiche con le relative ripercussioni sui prezzi delle commodities “diventano meno importanti”.

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