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Huawei rimane anche senza Windows

Stop alle vendite dirette di Huawei da parte di Amazon giapponese. E anche Microsoft ha messo il bollino rosso sulla big cinese: il sistema operativo Windows non verrà più implementato sui nuovi dispositivi cinesi. La ‘morsa’ Usa su Huawei si fa sempre più stretta mano a mano che i colossi della Silicon Valley si adeguano alle direttive di Trump. Ma proprio mentre la bufera imperversa cancellando veri e propri pezzi di business ‘ponte’ tra il gigante di Shenzen e gli Stati Uniti, lo stesso presidente Usa interviene, a sorpresa, parlando di una possibile risoluzione del caso Huawei nell’ambito dell’accordo commerciale con la Cina. Questo è proprio ciò che Trump ha spiegato ai giornalisti alla Casa Bianca, pur definendo il colosso tecnologico cinese “molto pericoloso”.

Nel frattempo, però, la marcia delle aziende tech Usa non si ferma: finché Huawei rimane nella lista nera del commercio, come voluto dalla stessa amministrazione Trump, l’interruzione graduale dei rapporti commerciali tra le realtà dei due continenti prosegue.

Dopo Google, anche Microsoft si adegua alla stretta e inizia a non accettare più nuovi ordini dal gruppo delle tlc di Shenzhen, riporta il South China Mourning Post. Le due principali aree di business tra Huawei e Microsoft, il sistema operativo Windows per laptop e altro tipo di fornitura di servizi, sono stati sospesi dal gruppo americano, secondo fonti vicine al dossier. I sistemi Windows già installati non verrano toccati dalla misura e continueranno a beneficiare degli aggiornamenti e della protezione sulla sicurezza: nel frattempo, il team dedicato dei servizi Microsoft ha lasciato il quartier generale di Huawei a Shenzhen, optando per una sospensione obbligata temporanea.

Lo stop al gruppo cinese, poi, è arrivato nei microchip da Intel, Qualcomm, Xilinx e Broadcom, solo per citare alcuni nomi principali. Huawei, allo stato numero due tra i produttori mondiali alla spalle di Samsung, ha di recente puntato anche sul settore dei laptop, lanciando una serie di personal computer rivolti al segmento di mercato medio-alto.

Sul fronte e-commerce, poi, il sito giapponese di Amazon ha deciso lo stop alla vendita diretta di apparecchiature con il marchio Huawei sul proprio negozio online, per ottemperare alle direttive del governo Usa. La divisione locale del sito americano consente ancora ai venditori esterni di pubblicare inserzioni, ma da oggi tutti i prodotti Huawei – dagli smartphones, ai tablets, fino ai personal computer, non saranno disponibili all’accesso diretto sulle pagine del sito.

La divisione nipponica di Amazon segue la decisione da parte di Google, di impedire ai prodotti Huawei nuovi aggiornamenti sul sistema operativo Android. Il provvedimento di Amazon Japan segue quello dei tre principali operatori telefonici del Paese, SoftBank, Docomo e Kddi, di posticipare l’uscita dei nuovi modelli Huawei. Separatamente, in Inghilterra, anche la Arm Holding – controllata dalla stessa SoftBank – ha deciso di interrompere la fornitura delle architetture alla base dei chip Kirin, contenuti nei dispositivi mobili della Huawei. Il colosso cinese delle telecomunicazioni fa affari con circa 100 aziende giapponesi, e nell’anno fiscale 2018 ha registrato un aumento delle consegne del 60%, salendo al quinto posto tra i produttori di telefonini.

 

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