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Manovra ‘taglia e cuci’: su flat tax Tria tira il freno a mano

È in corso il vertice a Palazzo Chigi per discutere della manovra ‘taglia e cuci’ mirata a soddisfare i criteri Ue per non incorrere in una procedura di infrazione. I primi 3 o 4 mld di euro per il prossimo anno potrebbero arrivare proprio dal ridotto utilizzo da parte degli italiani dei due provvedimenti portabandiera del governo giallo-verde: quota 100 e reddito di cittadinanza. Almeno così avrebbe rivelato il ministro dell’economia Giovanni Tria al Financial Times. Ma il deficit rimane, e così la necessità di una serie di misure per ridurlo, sottolinea lo stesso ministro.

Tra queste, Tria ribadisce che è categoricamente esclusa la strada dei minibot: ” tutto quello che posso dire è che non abbiamo bisogno di questo strumento” perché i debiti della p.a – assicura – possono essere ripagati “normalmente, usando la nostra moneta, l’euro. Non abbiamo bisogno di altri strumenti valutari”. E si allontanano così i fantasmi dell’Italexit: “quello che posso dire è che nessuno nel governo vuole uscire dall’Eurosistema. Questo è sicuro”.

Sui ‘nuovi’ provvedimenti cavallo di battaglia dei vicepremier nell’Era post elezioni europee – flat tax e reddito minimo – se ieri il premier Giuseppe Conte tergiversava sul tema, oggi Tria tira il freno a mano. Benché sia d’accordo con la flat tax e l’idea di “ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi medi”, ciò dovrà essere fatto in modo graduale e progressivo, come sa anche Matteo Salvini, “compatibilmente con i nostri obiettivi di finanza pubblica” e compensata da tagli di spesa, altrimenti scatteranno gli aumenti dell’Iva.

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