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Saipem torna all’utile, più rinnovabili e meno greggio

Saipem petrolio petroliera

di Paolo Verdura – È tornata in utile Saipem nel semestre per la prima volta dal 2012. Un risultato raggiunto grazie alla forte crescita dei contratti (+70% sull’intero 2018) soprattutto nel gas e nelle rinnovabili a scapito del greggio, che pesa sempre meno nel totale delle commesse del Gruppo. I primi due valgono infatti il 66% contro il 34% del petrolio, su un portafoglio ordini totale che al momento è di 19,3 mld, comprese le joint-venture non consolidate, di cui si calcola solo la quota di competenza.

L’utile netto ha raggiunto quota 14 mln di euro a fronte di una precedente perdita di 323 mln, i ricavi sono saliti da 3,79 a 4,51 miliardi, di cui 2,63 nel secondo trimestre. In rialzo il margine operativo lordo da 410 a 574 mln, ma soprattutto Saipem ha registrato nuovi contratti per 9,5 mld, a cui se ne sono aggiunti altri 3,2 successivamente alla chiusura dello scorso 30 giugno per un totale di 12,7 mld, che diventano 14,46 mld considerando la quota di pertinenza delle società non consolidate.

Un ritorno all’utile che potrebbe anche tradursi in un ritorno del dividendo, come ha lasciato intendere l’amministratore delegato Stefano Cao presentando i conti agli analisti. “Per tradizione – ha detto – siamo abituati a ridistribuire 1/3 degli utili, questo semestre lo abbiamo chiuso in utile, aspettiamo di vedere il risultato di fine anno e poi la decisione spetterà al consiglio di amministrazione”. “Per il momento – ha sottolineato – non posso dire nulla di più”.

Lo scenario economico, del resto, “non mostra ancora chiari segnali di ripresa”, tuttavia “il ritorno, seppur limitato, al segno positivo dell’utile netto” è “in linea” con le previsioni del Gruppo per l’intero esercizio. Secondo Cao Saipem sta raccogliendo i frutti di una “profonda trasformazione organizzativa e gestionale” e del “deciso orientamento strategico ad anticipare la transizione energetica”.

“L’attenzione di Saipem all’innovazione – ha sottolineato il manager – ha consentito di acquisire contratti anche grazie all’offerta di soluzioni tecnologiche rispettose dell’ambiente e tese a limitare la carbon footprint”. A questo si aggiunge la “consolidata esperienza a operare in territori nuovi e presso comunità meno abituate a presenze industriali”, che “faciliterà il nostro insediamento in Mozambico, un’area strategica negli equilibri del continente africano e nelle relazioni est-ovest, dove abbiamo recentemente acquisito il contratto economicamente più rilevante della nostra storia”. Un “nuovo capitolo – ha sottolineato Cao – costruire un rapporto di lungo periodo in un Paese che avrà un ruolo chiave nel mercato del gas naturale”. Positiva la reazione del titolo in Borsa, salito dell’1,7%.

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