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Mobilità elettrica, Dell’Orco: la svolta sarà nel 2020

dell'orco

Il 2019 della mobilità elettrica è cominciato con l’ecobonus, che ha portato “a un’impennata delle immatricolazioni di auto elettriche”. C’è stato il via alle sperimentazioni per la micromobilità, c’è stata l’adozione del Piano Nazionale Mobilità Sostenibile con il Dprm firmato ad aprile, che punta al rinnovo del parco bus delle città con uno stanziamento totale da 3,7 mld, diviso in stanziamenti annuali da 250 mln di euro fino al 2033. Ma secondo il sottosegretario Mit del Movimento 5 stelle, Michele Dell’Orco, l’anno della svolta sarà il prossimo.

Al di là delle iniziative del governo e del ministero dei trasporti (alla luce della fine dell’alleanza tra Lega e 5stelle e delle incognite attuali), il sottosegretario racconta a Fortune Italia come sarà probabilmente lo stesso mercato dell’auto a virare verso l’elettrico e le vetture a basse emissioni. Innanzitutto “Fca partirà con la nuova 500 elettrica”, ma “anche le altre case costruttrici pian piano abbasseranno anche i prezzi, con modelli più ‘alla portata’ che penso che nel 2020 raddoppieranno”, dice il sottosegretario.

Questo vuol dire “che se oggi abbiamo triplicato le immatricolazioni” di veicoli elettrici “potremmo raddoppiarle ulteriormente il prossimo anno”. Un aumento che per Dell’Orco bisogna accompagnare: “non basterà più l’ecobonus così come è adesso – ‘bonus’ che, ricorda Dell’Orco, è finanziato grazie al ‘malus’ – Ultimamente si stava ragionando su come estendere la copertura”. A rendere più facile l’operazione sarebbero i fondi avanzati di quest’anno: “anche grazie a quelli potremo incrementare la platea”, dice Dell’Orco, convinto che i fondi siano avanzati a causa della percezione stessa che si ha ora della mobilità elettrica. “Ci vuole il tempo. C’è ancora diffidenza sulle infrastrutture: le colonnine di ricarica ancora mancano, i costi sono ancora elevati”. Per questo il 2020 potrebbe segnare la svolta. Non solo più modelli di automobili sul mercato, ma anche più colonnine, tra pubbliche (“EnelX sta facendo un piano enorme per installarle”) e private: “per chi le vuole installare nel proprio garage abbiamo inserito degli incentivi”.

Oltretutto, le iniziative messe in campo potranno avere un effetto a ‘scoppio ritardato’: “solo alcuni che se lo potevano permettere hanno fatto l’acquisto nel 2019. Dal prossimo anno tutti quelli che quest’anno ci hanno solo pensato potranno sfruttare condizioni più favorevoli nel 2020. Per questo prevedo un proprio un vero e proprio boom”.

Oltre a Enelx, una risorsa per la mobilità elettrica potrebbe venire dalle autostrade: “c’è già un dialogo con, praticamente, il 90% dei concessionari autostradali per un piano che preveda l’installazione a partire dal 2020 di tutta una serie di colonnine elettriche lungo le autostrade”. Tra i concessionari c’è, “naturalmente”, anche Autostrade per l’Italia: “finché non è revocata la concessione è suo compito mantenere i rapporti, anche su questo tema”.

Alla mobilità elettrica, infine, si aggiunge la micromobilità. Anche in questo caso, il 2019 potrebbe offrire l’opportunità di osservare l’impatto futuro dei trasporti sostenibili – in questo caso ‘mini’ – sulla vivibilità delle città. Dipenderà dalle amministrazioni locali, che possono far partire le sperimentazioni per i monopattini elettrici dopo l’approvazione del decreto apposito, annunciata dallo stesso Dell’Orco il 12 luglio. “Nella pratica i monopattini partiranno a settembre anche in alcune grandi città”, perché “serve tempo per le delibere comunali. Ma in molti casi le amministrazioni sono pronte, o quasi, come a Torino o a Cattolica”.

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