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Dazi, la Cina vuole risolvere. Trump: Xi è grande leader

Usa Cina guerra dei cambi

La spirale economica negativa scatenata dalla battaglia dei dazi Cina-Usa e che si è abbattuta su Pechino – lo yuan precipita ai minimi degli ultimi 11 anni sul dollaro e le Borse cinesi chiudono le sedute in negativo – ha spinto i vertici cinesi a cercare un terreno di incontro. E questa mattina la Cina si è mostrata disponibile a risolvere le dispute commerciali con gli Stati Uniti attraverso negoziati “calmi”. E si è opposta “con forza all’escalation” dello scontro. Parola del vicepremier Liu He, capo della delegazione di Pechino impegnata sul corposo dossier commerciale. Intervenendo a una conferenza sull’hi-tech a Chongqing, Liu ha ribadito che nessuno avrà benefici dallo scontro in corso, a pochi giorni dai nuovi dazi incrociati tra Cina e Usa annunciati venerdì.

Un passo verso un accordo accolto con entusiasmo da Donald Trump: “la Cina vuole fare un accordo, è una grande cosa!”, ha commentato sottolineando che “ho grande rispetto per il presidente Xi”. E ancora: “una delle ragioni per cui lui è un grande leader e la Cina è un grande Paese è perché lui sa come va il mondo”.

La guerra dei dazi tra Usa e Cina ha scatenato anche una corsa all’oro. Il metallo prezioso con consegna immediata è arrivato a 1.555,07 dollari l’oncia, toccando – con un guadagno dell’1,8% – il massimo dal 2013. Le quotazioni sono poi leggermente ripiegate e viaggiano ora intorno a 1.545 dollari.

Dopo gli ultimi dazi incrociati di venerdì e per i rischi di recessione globale in netto aumento, il renminbi, la cui parità bilaterale col biglietto verde è stata fissata oggi dalla Banca centrale a 7,0570 (rafforzandosi di soli di 2 punti base), segnava alle 13:15 locali (7:15 in Italia) uno spot rate di 7,1422 (+0,70%), recuperando dai minimi di quasi 7,15. La moneta cinese si mantiene sui livelli più bassi dagli inizi del 2008. E le Borse cinesi, pur dimezzando quasi le perdite d’apertura, hanno la seduta in territorio negativo: l’indice Composite di Shanghai cede l’1,17%, a 2.863,57 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,77%, a quota 1.566,57.

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