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Tim darà lezioni di digitale a un milione di persone in tutta Italia

Oltre 10 milioni di italiani tra i 14 e gli 80 anni non sanno usare Internet. Un dato che ci posiziona sul gradino più alto del podio: in nessun paese europeo ci sono così tanti analfabeti digitali. Parliamo di persone che non usano l’identità digitale, che non svolgono operazioni bancarie online, che non usano il web per cercare servizi e informazioni. A poche ore dal 50esimo anniversario dal primo collegamento in rete (era il 29 ottobre 1969, e non era la rete Internet, bensì Arpanet), Tim ha scelto di presentare il suo ambizioso programma per la formazione digitale degli italiani. Si chiama “Operazione Risorgimento Digitale” e coinvolgerà oltre 400 formatori che saranno spediti in 107 comuni italiani per offrire 20 mila ore di lezioni a cittadini, pubbliche amministrazioni e piccole e medie imprese, entro la fine del prossimo anno. L’obiettivo è di raggiungere, con questa grande e itinerante scuola digitale, un milione di persone, con il supporto della polizia postale, del ministero dell’Innovazione e dei sindaci dei comuni coinvolti.

“Nulla come Internet ha cambiato le nostre vite negli ultimi 50 anni. E oggi presentiamo quello che è forse il più grande progetto di inclusione digitale che sia stato fatto al mondo” ha detto il giornalista Riccardo Luna, che ha moderato l’evento di presentazione dell’“Operazione Risorgimento digitale” svoltosi oggi, a Roma, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis. A illustrare la nuova scuola digitale di Tim c’era l’amministratore delegato della società, Luigi Gubitosi: “Il problema da cui partire è la scarsa sensibilità da parte degli italiani verso il digitale, che si ritrova nei cittadini, nella pubblica amministrazione ma anche nelle imprese”. Ed è infatti a queste tre categorie che si rivolgono i corsi, che saranno effettuati de visu da formatori Tim inviati sul posto. “Non potevamo fare corsi online perché sarebbe stato come mettere un libro in mano a chi non sa leggere. Quindi, se la gente non può raggiungere il corso, è il corso che va dalla gente”. I formatori si recheranno in 107 comuni: “Abbiamo scelto comuni piccoli, uno per provincia. L’obiettivo è quello di far capire alle persone quanto può essere utile il digitale”.

I cittadini saranno coinvolti in corsi di due ore, della durata di tre settimane, in cui gli verranno insegnate nozioni pratiche sulla navigazione web e sull’uso delle tecnologie digitali. “I nostri corsi saranno come la scuola guida: per guidare una macchina non devi sapere alla perfezione come funziona il motore. Il nostro obiettivo è permettere a tutti di muoversi in modo sicuro, non serve essere ingegneri. Occorre però sapersi orientare ed essere cittadini digitali” sottolinea Gubitosi. Corsi di tre ore verranno offerti anche ai dipendenti pubblici, che potranno seguire le lezioni sulla base del loro livello di competenza di partenza.

“Anche nelle imprese c’è un digital divide. Se escludiamo le imprese medio grandi, quelle piccole magari hanno il sito ma non fanno eCommerce, non sfruttano la tecnologia che permette di fare passi da gigante” dice l’ad di Tim, che spiega come il nome ambizioso di “Risorgimento digitale” si riferisca anche alle attività nelle piazze che la società delle telecomunicazioni farà in collaborazione con la polizia postale. “Oltre ai corsi ci saranno lezioni in piazza con sportelli mobili dove i cittadini potranno recarsi per porre domande su ogni tema digitale” spiega. Qualche esempio? Sapere come si fa ad attivare l’identità digitale Spid, o usare un conto corrente online. In questa fase ci sarà anche il supporto della polizia postale, che punta a fare prevenzione sui temi della sicurezza. “La rete è tra noi da un pugno di anni e nessuno era preparato a questa rivoluzione – ha detto Nunzia Ciardi, a capo della polizia postale – occorre aumentare la soglia dell’attenzione sulla sicurezza che nel mondo digitale è più labile”. Il primo truck partirà l’11 novembre da Marsala. I comuni prescelti per l’operazione hanno dai 10 ai 60 mila abitanti, ma “chiunque ci scriverà per chiederci di andare a fare un corso – che sia un comune, un centro anziani o un’associazione – noi ci andremo. Credo che sia un bel regalo da parte di Tim per il Paese” chiosa Gubitosi.

Il nostro Paese, in effetti, ha un estremo bisogno di alfabetizzazione digitale. I numeri presentati dal direttore del Censis Giorgio De Rita sono impietosi. Tra i giovani (14-29 anni) il 78% non usa internet per fare operazioni bancarie, percentuale che scende leggermente nelle fasce degli adulti: tra i 30 e i 44 anni la percentuale è del 42%, fino a 64 anni si sale invece al 57%. Coloro che usano il digitale per svolgere pratiche con uffici pubblici, poi, sono mosche bianche: il 21% tra i 30 e i 44 anni, e il 17% tra i 45 e i 64.

L’operazione di Tim si inserisce nella cornice del progetto “Repubblica Digitale” avviato dal Team per la trasformazione digitale del governo. Il commissario Luca Attias, presente all’evento all’Ara Pacis, ha sottolineato come il tema dell’inclusione digitale sia centrale: “Bisogna rivolgersi a tutti, partendo da disoccupati e diversamente abili. Bisogna portare i corsi nei centri anziani perché nessuno deve essere lasciato indietro”. Anche il ministro per l’Innovazione, Paola Pisano, ha rimarcato l’importanza di essere “etici e inclusivi: non siamo un’azienda e non possiamo rivolgerci solo a chi sa usare internet, dobbiamo coinvolgere 60 milioni di italiani”. Il ministro ha evidenziato come cardini del progetto “la collaborazione tra attori privati e la pubblica amministrazione nel diffondere la cultura digitale” e la possibilità di inserire una marcia in più per l’innovazione del paese: “Gli altri paesi stanno già insegnando l’intelligenza artificiale nelle scuole, noi siamo in ritardo. E proprio per questo dubbiamo fare uno sforzo di inventiva ed essere più innovativi degli altri”.

Per lanciare il “Rinascimento Digitale” Tim ha poi chiamato un testimonial d’eccezione: Renzo Arbore. “Appartengo a quella categoria che naviga di notte, vorrei fare il vj: mischiare i video da YouTube e proporli al pubblico. Ci sto lavorando per un nuovo programma, quello che offre la Rete è qualcosa di meraviglioso”. Riassumere le potenzialità di Internet in tre parole? Arbore ci riesce: “Razzolare nell’inconsueto. Quando nel 1976 facevo ‘L’altra domenica’ lo dicevo sempre a chi lavorava con me. Oggi è proprio questa l’opportunità offerta da internet: razzolare nell’inconsueto”.

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