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Glovo diventa un unicorno e spicca il volo

Glovo è entrata ufficialmente a far parte degli ‘unicorni‘, come vengono definite le startup che raggiungono una valutazione superiore a 1 miliardo di dollari. A spingere il gigante delle consegne a domicilio oltre il tetto dal quale ha spiccato il volo è un round di finanziamento da 150 mln di euro. Un maxi investimento guidato dal fondo sovrano Mubadala, con il sostegno dei precedenti investitori Drake Enterprises, Idinvest e Lakestar.

Dalla consegna del food a quella di farmaci, ma anche di oggetti come un mazzo di chiavi dimenticate, dal punto A al punto B, il co-founder e Ceo Oscar Pierre nel giro di quattro anni ha trasformato un’idea semplice in un’impresa oggi presente in oltre 200 città e 26 Paesi. Fondata nel 2015, l’app dell’anything delivery è diventata la seconda società privata in Spagna a superare il miliardo di euro di valutazione. La start-up di Barcellona è riuscita a consolidare la propria posizione in tutti i mercati già presidiati come Europa, America Latina e Africa.

Per ora Pierre si è detto felice “di accogliere Mubadala come investitore e di rafforzare ulteriormente la nostra posizione nel settore. Aver raggiunto lo status di unicorno è un risultato veramente entusiasmante e rappresenta un riconoscimento dei talenti all’interno della società e della loro determinazione nel continuare a innovare e rivoluzionare il settore delle consegne on-demand“.

A giugno 2018, Mubadala ha lanciato un “fondo di 400 milioni di euro per investire in aziende tecnologiche europee leader come Glovo. Questo investimento testimonia il nostro impegno nel mercato tecnologico europeo e siamo entusiasti di guidare questo round di finanziamento per consentire a Glovo di far crescere il loro team e sostenere l’espansione”, afferma Frederic Lardieg, partner del ventures europe team di Mubadala Capital.

Glovo è tra i primi due player nel settore delle consegne in 24 dei 26 paesi in cui opera e si è affermata come leader globale nel settore delle consegne on-demand. La società è entrata di recente nel mercato polacco, acquisendo Pizza Portal per 35 milioni di euro e investendo in un secondo hub tecnologico a Varsavia.

Ora la società spagnola ha in programma di espandere il suo team tecnologico globale assumendo altri 300 ingegneri entro la metà del 2020, con 40 ingegneri dedicati e 50 esperti di tecnologia e di prodotto nel suo nuovo ufficio di Varsavia.

Resta da capire se e quanto impatti sull’attività complessiva il ‘business sommerso’ – di alcune app di delivery – che si fonda sui dati dei quali entrano in possesso, come evidenziato in un’inchiesta di Fortune Italia.

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