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Così l’AI cambierà le aziende nel 2020, secondo Oracle

L’intelligenza artificiale ridurrà le inefficienze nella gestione delle risorse umane, ridefinirà il ruolo del manager e velocizzerà i processi di gestione finanziaria. Questi alcuni dei principali trend che emergeranno nel corso del 2020 secondo un’analisi di Oracle, che mette in luce le opportunità legate in particolare all’innovazione nella finanza aziendale e nella gestione delle risorse umane, tema cruciale per il successo delle imprese. Lo studio è stato condotto da Oracle con ESG.

L’intelligenza artificiale aiuterà a eliminare distorsioni e pregiudizi nel settore delle risorse umane e dei ruoli aziendali. Si passa troppo tempo a scorrere CV e fare colloqui, spesso con risultati variabili. Le applicazioni HR con funzionalità di intelligenza adattiva, basate su AI, possono semplificare il processo. Ad esempio, l’AI usa il machine learning per raffinare in modo continuo la capacità di fornire in modo automatico raccomandazioni e renderle disponibili nelle app di recruiting. I bias inconsci sono un problema pervasivo che può pesare molto nei processi di recruiting. Una formazione appropriata e azioni per aumentare la consapevolezza su questo tema possono aiutare a contenerne l’impatto, e l’AI può aiutare a eliminarlo. Si possono creare applicazioni che usano l’AI per superare i bias e creare un metodo più equo e obiettivo di selezionare e rivedere i candidati.

Per quanto riguarda i manager, in una ricerca dello scorso anno (AI at Work) è emerso che il 64% dei lavoratori hanno dichiarato di fidarsi di più dei “robot” (intesi come intelligenze artificiali) che dei loro manager. Man mano che l’AI solleva i manager da tanti compiti amministrativi, questi ultimi dovranno cambiare il modo in cui si rapportano con il team e lo supportano.

Anche la gestione finanziaria beneficerà delle applicazioni dell’AI: nei prossimi anni, infatti, questa renderà il processo finanziario completamente automatizzato permettendo ai dati di fluire dalle transazioni ai registri in modo continuo. Le prime anticipazioni dallo studio realizzato con ESG mostrano che l’AI può ridurre fino al -37% gli errori finanziari, in media; il 61% delle aziende hanno riportato che l’AI ha ridotto il numero di ore-uomo necessarie a completare i compiti previsti; il 65% ha ridotto a 1-2 settimane il tempo necessario per produrre i rapporti finanziari. L’AI inoltre aiuta a migliorare in media del +32% l’accuratezza delle previsioni. Forniture, materiali, apparecchiature e altri costi cambiano e per le aziende spesso è una sfida determinare i veri costi e il prezzo ottimale da attribuire ai prodotti e servizi. L’AI può tracciare il cambiamento dei prezzi in tempo reale e aiutare a ottimizzare le scelte aziendali. Questa sarà secondo molti la prossima più promettente applicazione dell’AI nell’ambito della gestione finanziaria aziendale.

“Alcuni trend sono già evidenti, come la preferenza delle aziende per applicazioni di business che integrino nativamente l’intelligenza artificiale, rendendola disponibile in modo immediato e semplice – e anche l’esigenza di una certa concretezza, ragion per cui i progetti su piccola scala, congegnati in modo da poter dare subito risultati limitati ma concreti, continueranno ad avere maggiori possibilità di implementazione” spiega Gianfranco Caimi, Applications Country Leader di Oracle Italia. “L’aspetto fondamentale, però, è capire quanto è possibile ottimizzare, liberare tempo e risorse per processi importantissimi come ad esempio la reportistica contabile, ma anche la selezione dei talenti, grazie a un uso sempre più pervasivo dell’AI”.

Per rendere queste previsioni realtà, è fondamentale che i livelli direttivi supportino l’investimento finanziario necessario e incoraggino i dipendenti ad accogliere le tecnologie innovative e a formarsi. “È compito di chi ha una posizione di leadership in ambito finanziario o operativo uscire dalla ‘comfort zone’ e capire come l’AI e altre tecnologie evolute possano migliorare le performance aziendali.” conclude Caimi.

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