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Infojobs: “Nuove assunzioni nel 2020 per 6 aziende su 10”

La crisi non è ancora finita, ma qualche passo avanti si registra sul fronte del lavoro. La fotografia l’ha scattata l’ultima indagine sui trend del mercato del lavoro 2020 di InfoJobs, piattaforma di recruiting online, su un campione rappresentativo di aziende iscritte al portale. I dati evidenziano come nel 2019 il numero delle imprese che hanno inserito nuove risorse sia cresciuto del 13% rispetto all’anno precedente, ma ha anche delineato i trend più rilevanti che influenzeranno il mercato del lavoro nel corso del 2020. Per quanto i numeri siano solo una cartina di tornasole di un mercato molto più ampio e in continua evoluzione, emerge come le aziende italiane sembrerebbero aver ritrovato un po’ di respiro e soprattutto di fiducia necessaria a guardare al futuro, puntando parallelamente sulla formazione dei propri dipendenti e su nuove assunzioni.

E il trend positivo sembra proseguire anche nel 2020, non solo in termini di assunzioni previste, ma anche di investimento nel capitale umano. Emerge, infatti, una visione sempre più human-centric sia dal punto di vista della formazione dei talenti già presenti in azienda, sia della possibilità di sfruttare la crescita digitale e gli sviluppi tecnologici a servizio dell’uomo. Secondo InfoJobs le previsioni per l’anno appena iniziato sono dunque positive: le aziende si dicono pronte ad assumere nuove risorse in numero limitato ed alcune hanno intenzione addirittura di farlo in modo sostanzioso, in quanto fiduciose di una ripresa del proprio settore. Le più ottimiste, in particolare, sembrano essere le medie aziende tra i 250 e i 500 dipendenti, che assumeranno in maniera consistente nel 66% dei casi. Ne abbiamo parlato con Filippo Saini, head of job di InfoJobs.

Nel 2019 le aziende italiane sembrano aver ritrovato la fiducia necessaria ad investire sulle risorse umane. Secondo lei perché?

Nel 2019, analizzando unicamente la nostra piattaforma, abbiamo ospitato quasi 500.000 offerte di lavoro. Le nostre aziende clienti si sono dimostrate particolarmente propense ad assumere, infatti, rispetto al 2018: quelle che hanno assunto personale sono cresciute del 13%. E anche per il 2020 le previsioni sono positive: le nostre aziende prevedono assunzioni nel 58% dei casi, nel 23% addirittura in numero sostenuto. Le aziende sembrano quindi fiduciose innanzitutto rispetto alla ripresa dei propri settori di appartenenza, e allo stesso tempo sembrano aver compreso l’importanza del capitale umano per il successo del proprio business.

Perché le aziende tra i 250 e i 500 dipendenti sono quelle più ottimiste (nel 66% dei casi, secondo i vostri dati)?

Le aziende di medie dimensioni sembrano pronte per fare il grande salto: crescere e strutturarsi investendo anche sul capitale umano, che può essere la vera forza propulsiva e differenziante. In realtà di medie dimensioni ogni nuova assunzione è core, non si può sbagliare nella corsa al successo in un panorama sempre più competitivo.

Non pensa che la tecnologia possa cannibalizzare in parte il lavoro umano, creando le condizioni per un suo “sfibramento sociale”?

La tecnologia in realtà può essere un grande alleato, da cui le aziende nel 2020 non possono prescindere. Il digitale è una risorsa: non è un fine in sé, ma un mezzo per ottimizzare i processi e liberare tempo ad alto valore aggiunto, da dedicare al raggiungimento degli obiettivi sempre più sfidanti di business (secondo l’indagine per il 32% delle aziende il trend più marcato che emergerà quest’anno è quello di utilizzare al meglio il digitale per valorizzare il capitale umano, ndr). Digital4Human,ovvero l’uso della tecnologia al servizio dell’uomo, è il principale dei trend HR 2020 emersi dalla nostra indagine. Solo per fare un esempio, il digitale è un ottimo strumento per semplificare e efficientare i processi di selezione, garantendone un’elevata qualità e performance.

Quanto è importante l’attenzione al dipendente per la crescita di un’azienda?

Direi fondamentale. Le risorse umane rappresentano un asset primario per ogni tipologia di azienda, è importante formarle e valorizzarle costantemente condividendo con loro obiettivi e valori al fine di renderle parte integrante del business. Come evidenziato nella nostra indagine sui trend HR 2020, upskilling e reskilling rappresentano un aspetto chiave soprattutto per le piccole e medie imprese (secondo l’indagine InfoJobs per il 27% delle aziende è importante puntare su una formazione, ndr). Questo permette da un lato di aumentare l’engagement dei dipendenti già in azienda, ma anche di attrarre nuovi talenti. Non a caso l’employer branding, che l’anno scorso rappresentava un trend in ascesa, quest’anno è invece una realtà consolidata. In questo scenario i dipendenti diventano i primi ambassador del brand. Per il 58% dei candidati, infatti, sono loro la fonte più attendibile per venire a conoscenza di come si lavora davvero all’interno di un’azienda, dal clima lavorativo all’andamento economico, dalla filosofia aziendale ai possibili percorsi di carriera. Perché in un ambiente fortemente competitivo è fondamentale per le aziende “farsi scegliere” dai migliori talenti, che le potranno aiutare a costruire il successo di domani.

Come si possono affrontare le sfide moderne in uno scenario lavorativo altamente competitivo, incerto e in continua evoluzione?

Sapersi distinguere ed essere in grado di affrontare i cambiamenti in maniera agile diventa fondamentale, ed è qui che entra in gioco il capitale umano, con le persone e le loro competenze al centro della scena. Quello che le nostre aziende ci descrivono è un 2020 dove l’uomo ritorna protagonista, dove le risorse umane sono l’asset primario e la tecnologia il mezzo che permette di sceglierle, formarle e nutrirle costantemente, per creare un ecosistema in cui a ogni livello vengono condivisi valori e obiettivi comuni, premessa fondante di una vera ed efficace organizzazione liquida, per aumentare l’engagement dei dipendenti e per attrarre nuovi talenti. Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo tipo di azienda, più umanizzata e purpose driven, in cui lo scopo per cui si fa business diventerà sempre più rilevante per il business stesso.

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