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Una scommessa nata al barbecue: viaggio nel casinò di LeoVegas

Reportage dal quartier generale di LeoVegas, a Stoccolma: dentro la macchina del casinò online.

La versione completa di questo articolo, a firma di Attilia Burke, è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo.

“Ventuno vittoria, grande baldoria”. Mentre mi aggiro per l’headquarter del casinò online numero uno in Svezia, continua a riecheggiare per la mia testa la filastrocca di ‘21’, il film che racconta la storia – vera – di un gruppo di giovani del Mit di Boston che conquistano Las Vegas ‘contando’ le carte a blackjack. Anche se per LeoVegas i giochi di carte costituiscono solo una minima fetta del business, così come le scommesse sportive (9%), perché il segmento sul quale il Ceo Gustaf Hagman ha deciso di puntare tutto – dalle slot ai giochi da tavolo – è quello del casinò online. Il panorama digitale del mercato del gambling, infatti, si divide principalmente in queste tre aree. E la nicchia sulla quale ha scommesso l’azienda svedese è quella il cui giro d’affari, dal 2010 al 2019, è cresciuto maggiormente: +10,2% da 5,1 a 12,7 mld di euro (+9,8% per il betting; -1,5% per il poker). Ma questo non è l’unico fattore che ha guidato la scelta aziendale di concentrare l’attività su slot e roulette: se a livello globale l’indiscusso leader del poker è PokerStars, mentre bet365 ha conquistato il betting, “il casinò online rimane un mercato frammentato”, afferma Hagman, spiegando che “la mission di LeoVegas è proprio quella di diventare il ‘Re’ del comparto”.

All’interno della sede a Stoccolma tutto l’ambiente ricorda un casinò: luci soffuse nella lobby – è mezzogiorno ma potrebbero essere le sei del pomeriggio – divani in pelle, un tavolo coperto da un panno verde intorno al quale sono disposte sedie di velluto rosso, porte di metallo con stampate immagini di carte da gioco. L’oro, il verde e il rosso sono i colori che scandiscono l’arredamento. Così come il brand di LeoVegas che compare su diverse pareti: a un primo sguardo la grafica sembra richiamare quella di Starbucks, ma al posto della sirena a due code si erge al centro un leone stilizzato. L’azienda di leoni ne ha adottati due in Africa, le cui immagini troneggiano fiere nella lobby, sovrastate dalla scritta in oro ‘We make it happen’.

 

La versione completa di questo articolo, a firma di Attilia Burke, è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo.

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