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Coronavirus, 400 mld di liquidità immediata alle imprese

coronavirus conte

Liquidità immediata per 400 mld alle imprese, piccole, medie e grandi. La sintesi è del premier, Giuseppe Conte, alla fine di un Consiglio dei ministri che ha approvato un decreto ritenuto essenziale per dare ossigeno al sistema produttivo, asfissiato dall’emergenza Coronavirus. Nello specifico, 200 mld sono destinate al mercato interno e 200 mld al sostegno dell’export. Conte parla di un intervento “poderoso”, con una “enorme potenza di fuoco”.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri fa i conti includendo anche le risorse mobilitate con il decreto di marzo, arrivando alla somma di “750 miliardi di risorse garantite dallo Stato per preservare il sistema produttivo”. Al provvedimento sulla liquidità si affiancano quelli per la sospensione degli adempimenti fiscali, per aprile e maggio, e il potenziamento della Golden power, che consente allo Stato di intervenire in caso di operazioni infra europee in presenza di scalate ostili, estendendola a molti altri settori (assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute) che possono avere implicazioni strategiche, rispetto a quelli tradizionalmente coperti dal potere di veto dello Stato.

Lo schema scelto per sostenere la liquidità consente di intervenire su tutte le tipologia di imprese, con strumenti diversi. Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli parla delle misure per le pmi. Per le imprese con meno di 500 dipendenti, viene potenziato lo strumento del Fondo centrale di garanzia: le garanzie arrivano al 100% fino a 25mila euro, con erogazione immediata e priva di valutazione sul merito di credito; fino a 800mila la garanzia è al 90%, si arriva al 100% con i Confidi. Per le imprese grandi, come spiega Gualtieri, interviene Sace che, come puntualizzato prima da Conte, resta nel gruppo Cdp: i prestiti sono garantiti al 90% dallo Stato per tutte le imprese, senza limiti di fatturato, su importi fino al 25% del fatturato o al doppio del costo del personale.

La promessa che arriva piuttosto chiara è sui tempi dell’operatività. Il Fondo centrale di garanzia, spiega Gualtieri, “è già in funzione e con la nuova iniezione delle risorse e l’innalzamento del livello di garanzia può accelerare”. La garanzia, aggiunge Patuanelli, “è automatica, non c’è nessuna valutazione intermedia della banca”. Il nuovo strumento della Sace, assicura il ministro dell’Economia, “sarà operativo in pochi giorni, attraverso il sistema bancario”.

Ecco le misure spiegate, nel dettaglio, sul sito del Mef.

Garanzie di Stato attraverso Sace
Le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per 200 miliardi, concesse attraverso Sace in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese di ogni dimensione. In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia. Le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro ottengono una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto e per queste è prevista una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia. La copertura scende all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi. L’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda. Per le Piccole e medie imprese, anche individuali o Partite Iva, sono riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da Sace sarà subordinato alla condizione che le stesse abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia.

Fondo Centrale di Garanzia per le PMI
Viene disposto un ulteriore potenziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi. Sono infatti ammessi al Fondo con copertura al 100%, e senza procedura di valutazione da parte del medesimo, i nuovi finanziamenti di durata massima di 6 anni a favore di pmi e piccoli professionisti, per un importo massimo di 25.000 euro e comunque non superiore al 25% dei ricavi del beneficiario; il rimborso del capitale non decorre prima di 18 mesi dall’erogazione del prestito. Il Fondo può ora concedere garanzie a titolo gratuito fino a un importo massimo di 5 milioni di euro anche alle imprese con numero di dipendenti inferiore a 499. La garanzia del fondo stesso è pari al 90% dell’importo. Infine, per le imprese con ricavi fino a 3,2 milioni di euro, la garanzia concessa dal Fondo al 90% può essere cumulata con un’altra garanzia di un terzo soggetto, per ottenere prestiti con una garanzia del 100% su finanziamenti di importo massimo di 800.000 euro (e comunque non superiori al 25% dei ricavi del beneficiario).

Sostegno all’Export
Il decreto potenzia anche il sostegno pubblico all’esportazione, per migliorare l’incisività e tempestività dell’intervento statale. L’intervento introduce un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di Sace sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export. L’obiettivo è di consentire a Sace di far fronte alla crescente richiesta di assicurare operazioni ritenute di interesse strategico per l’economia nazionale che la società non avrebbe altrimenti la capacità finanziaria di coprire.

 

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