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Italiani innamorati dello smart working, anche dopo il Coronavirus

coronavirus smart working

A poco più di un mese dall’inizio della serrata necessaria per contenere la pandemia di coronavirus, l’80% degli italiani a cui è stata data la possibilità di lavorare da casa sono soddisfatti dello smart working. Addirittura il 37%, praticamente quattro su dieci, sarebbe disposto a rinunciare a parte del proprio stipendio pur di continuare a lavorare dalla propria abitazione. Purtroppo però, i dati riguardano solo i fortunati che hanno potuto continuare a lavorare dal proprio salotto. Non per tutti il telelavoro è una scelta possibile: un italiano su tre ha problemi per l’accesso alla rete o non ha disponibilità di computer e apparecchi tecnologici per il telelavoro. È quanto emerge dal sondaggio condotto (su 1000 persone, dal 7 al 9 aprile) da IZI in collaborazione con Comin & Partners .

 

Gli italiani che hanno dovuto trasformare la propria casa in ufficio a causa dell’emergenza Covid-19 sono quasi due milioni. Il 57% degli intervistati sarebbe disponibile a una formula di lavoro agile parziale. Significativa la percentuale di italiani (il 37%) che sarebbe anche disposto a rinunciare a parte del proprio stipendio pur di continuare a lavorare dalla propria abitazione.

 

I vantaggi del telelavoro, secondo gli intervistati, sono numerosi. Al primo posto, per oltre un terzo degli intervistati, c’è il risparmio del tempo che solitamente si impiega per recarsi al lavoro. Inoltre, si indica una maggiore flessibilità di orari (30%), il risparmio economico su trasporti e pranzo (15%) e la possibilità di trascorrere più tempo con la famiglia (13%). Minore, ma comunque interessante, il dato di quanti affermano di preferire il lavoro agile per la possibilità di mangiare più sano.

 

In linea generale, il 58% si ritiene abbastanza soddisfatto della nuova modalità di lavoro, contro un 16% di poco soddisfatti. Se da un lato è più facile organizzarsi il lavoro, a casa, dall’altro però questo può portare ad una difficoltà nel trovare il tempo da dedicare alle attività personali. È esattamente per questo che il 23% ha dichiarato di “non staccare mai”, mentre il 5% fa fatica ad organizzare il proprio tempo e il 7% trova complesso gestire e pianificare il lavoro.

 

Ma la mole di lavoro non è l’unico limite che lo smart working deve superare. Infatti, non sempre si dispone di una connessione internet adeguata, abbastanza veloce da non complicare il normale svolgimento delle proprie mansioni. Inoltre, in questo momento di lockdown, molti lavoratori non sono soli in casa e che quindi molti dispositivi connessi simultaneamente non hanno una connessione in grado di supportarli. In più, tra coinquilini, famiglia, televisioni e quant’altro le distrazioni non mancano: per il 13,4%, infatti, queste rappresentano un problema.

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