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Round di 200K per Starting Finance: “Faremo la fantaborsa”

starting finance

Grazie all’iniezione di una tranche di capitali da 200mila euro Starting Finance, startup innovativa con un team tutto under 30, rilancia il proprio obiettivo di espandersi sul mercato italiano come player d’informazione ed educazione finanziaria, sia sui social sia sul territorio. Starting Finance è una community costruita online, associata a un’attività offline di rilievo con la fondazione di 26 Starting Finance Club negli atenei del Paese, che oggi conta oltre 120mila appassionati.

Settimanalmente il team propone 70 contenuti editoriali originali, con focus specifico sull’informazione finanziaria, sulle dinamiche di borsa, sulla formazione professionale. La prossima frontiera è il lavoro sulla gamification, la trasformazione dell’apprendimento dei processi finanziari in un gioco, come facciamo con lo sport: ma negli Stati Uniti, ad esempio, al posto del fantacalcio, è la fantaborsa ad andare per la maggiore. La squadra di Starting Finance è così già al lavoro per realizzare una app che possa diventare un simulatore di borsa dove gli utenti potranno gareggiare tra loro vincendo premi e riconoscimenti speciali in totale sicurezza, sperimentando i meccanismi degli investimenti e dei mercati finanziari senza rischiare soldi reali.

Secondo Edoardo Di Lella, Ceo e co-fondatore di Starting Finance, “il lancio dell’applicazione, reso possibile da questo ultimo aumento di capitale, rappresenta il tassello fondamentale nella costruzione del nostro progetto di divulgazione. Accanto all’informazione e all’educazione finanziaria, condotte fino ad oggi sui social, stiamo infatti rendendo possibile la simulazione dell’esperienza borsistica, grazie alla quale finalmente gli utenti potranno toccare con mano l’idea di investire i propri capitali in borsa. Introducendo il game della fantaborsa anche l’Italia avrà uno strumento in grado di avvicinare i più giovani a un mondo apparentemente complicato e distante come quello dei mercati, mettendosi così in pari con paesi finanziariamente più avanzati, come gli Stati Uniti e UK. L’obiettivo finale rimane quello di cercare di ridurre il forte gap di analfabetismo finanziario che è presente tra l’Italia e il resto d’Europa: è Standard&Poor’s a dirci che il 63% della popolazione italiana è affetta da analfabetismo finanziario, posizionandoci all’ultimo posto nel G7 e dietro alla maggior parte delle principali economie europee. Per sanare tale dislivello, abbiamo deciso di partire dai giovani, che nel prossimo futuro rappresenteranno il motore pulsante del nostro sistema paese”.

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