Quando? Con quali risorse? Come? Sono alcune delle domande in cerca di risposte sulla ‘fase 2’, quella che segue l’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del Coronavirus. Abbiamo scelto di parlare di ‘ricostruzione’ appena è stato possibile, quando è stato chiaro che la portata delle conseguenze economiche sarebbe stata tale da stravolgere non solo il presente ma soprattutto il futuro. Guardare avanti non vuol dire sottovalutare il peso del dolore e delle morti che stiamo sopportando.
Vuol dire ragionare sulle idee, le strategie e le criticità di una ripartenza che sarà condizionata sia dalle macerie lasciate da questi due mesi sia dalla convivenza con il virus.
Al momento in cui andiamo in stampa, rispetto al quando siamo ancora alle ipotesi. Il capitolo risorse è inevitabilmente quello cruciale. Il governo si è finora impegnato con tre decreti, facendo ricorso soprattutto a nuovo deficit e mettendo in campo provvedimenti che sono, malgrado le buone intenzioni, insufficienti. Le priorità sono tante e tali che serve una potenza di fuoco che può garantire solo una solida copertura europea. La Bce sta facendo la sua parte, arrivando anche ad accettare in garanzia i titoli ‘spazzatura’ italiani. Il negoziato politico che impegna a vario titolo Commissione e Parlamento Ue, Eurogruppo e Consiglio europeo sta faticosamente seguendo le tappe di un percorso che va accorciato e semplificato. L’approdo finale deve essere uno sforzo comune, condiviso, capace di sostenere l’economia europea. Non c’è alternativa, non c’è piano B.
Alla ‘ricostruzione’, dedichiamo approfondimenti che affrontano il tema da diverse angolazioni. Dello scenario economico parlano Carlo Cottarelli, il banchiere Roberto Nicastro, l’economista Carlo Alberto Carnevale Maffè. Una lunga intervista con il Chief design officer di PepsiCo, Mauro Porcini, focalizza l’attenzione sull’opportunità, che può nascere da questa crisi, di costruire un mondo nuovo. Una ricognizione negli ospedali lombardi aiuta a capire come si possa puntare a una nuova normalità anche nell’epicentro dell’emergenza, a Bergamo e a Milano. L’evoluzione dell’epidemia viene letta attraverso la lente di un virologo, Giorgio Palù, che allontana l’ipotesi di poter arrivare a una patente di immunità, e con un focus sul lavoro che serve per arrivare a un vaccino, con un viaggio nei laboratori dell’italiana Takis. Raccontiamo la riscoperta di una tecnologia vecchia, il bluetooth, che torna centrale con l’app ‘Immuni’ per il tracciamento dei contagi. Ragioniamo sul futuro di due settori particolarmente colpiti, il trasporto aereo e la moda.
Dedichiamo spazio a sei storie di donne che hanno un ruolo importante nel settore health, in diversi campi: Nicoletta Luppi (Msd Italia), Cinzia Falasco Volpin (Zentiva), Daniela Delledonne (Becton Dickinson Italia), Valerie Poinsot (Boiron), Francesca Pasinelli (Telethon), Giusy Buffa (Emergency).
Dalla redazione americana, due inchieste con un filo conduttore, il contributo del business alla lotta al cambiamento climatico: in primo piano il riciclo, con il problema plastica tutto da risolvere, e la scommessa dell’industria del petrolio sul carbon capture.
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