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Conversazioni, contenuti e oblio: “Gestiamo la vostra reputazione online”

Andrea Baggio

Gestire la reputazione online per un professionista o per un’azienda è un lavoro prioritario, e intervenire in modo tempestivo nel caso di contenuti lesivi della reputazione è essenziale. Con l’avvento dei social network e l’espansione della società digitale, sono emerse tematiche legate alla diffusione dei contenuti online di vario tipo: dal nuovo diritto all’oblio, ai problemi legati della diffamazione online, del revenge porn, o semplicemente della diffusione non consensuale di contenuti su siti e social.

 

Reputation Up è un’azienda specializzata nel monitoraggio e nella gestione della reputazione online, ed nell’eliminazione di contenuti diffamanti, per enti governativi, aziende e privati. “Nasce da un gruppo molto più ampio che opera nel settore dell’information technology da 24 anni: siamo partiti dall’analisi forense e dai big data e 15 anni fa abbiamo iniziato un processo di studio delle dinamiche del web che ci ha portato alla gestione di tutto quello che è la reputazione online oggi” dice a Fortune Italia Andrea Baggio, ceo di Reputation Up per l’Europa. L’azienda, infatti, ha due soci e molte sedi in Europa e in America (la sede italiana si trova a Castelfranco Veneto): oltre a Baggio, l’altro founder e ceo per le Americhe è Juan Ricardo Palacio.

 

I servizi per la gestione della reputazione online “vengono erogati a livello governativo, sia in fase di attività elettorale a livello locale e nazionale, sia per entità governative, come i centri di intelligence” prosegue Baggio, spiegando come Reputation Up, essendo specializzata nel settore dell’intelligence e delle intercettazioni, abbia avuto collaborazioni con diversi governi. Questi servizi erogati a livello governativo “negli ultimi 4 anni si sono evoluti in servizi rivolti a grandi aziende e privati”. In altre parole, le aziende che hanno “crisi reputazioni in atto”, ovvero che sono oggetto di conversazioni e contenuti che potrebbero danneggiare i loro prodotti o servizi, si rivolgono a Reputation Up che riesce innanzitutto a “controllare in tempo reale chi parla bene e chi male in rete” e poi “avere delle reazioni istantanee” per rimuovere contenuti lesivi in modo tempestivo. Per quanto riguarda la richiesta di un privato, invece, può provenire da un professionista che vuole rimuovere dal web video e contenuti che potrebbero ostacolarlo nella ricerca di un lavoro “come ad esempio un video pubblicato sui social in giovinezza, in cui si appare in stato di ubriachezza”. Baggio sottolinea come molte agenzie per il lavoro scandaglino il web per verificare che i curricula dei propri candidati siano immacolati da questo punto di vista, e anche un video non così grave possa diventare un ostacolo alla carriera. “Quando arrivi a certe posizioni c’è un controllo della tua reputazione e della tua persona enorme” dice il founder.

 

Poi c’è il diritto all’oblio, garantito dalla legge italiana ed europea che però spesso “non funziona perché la decisione del Garante magari arriva troppo tardi e il tuo contenuto è già finito su diverse pagine web: il nostro compito è garantire tecnicamente che questo diritto all’oblio venga rispettato”. Assieme alle competenze molto tecniche di informatica, poi, “servono i rapporti umani, che negli anni ci siamo costruiti con i grandi player del web che spesso non seguono nemmeno la legge europea perché hanno sedi in altri Paesi”. Reputation Up riesce a garantire che l’informazione ritenuta lesiva non compaia nella prima pagina dei risultati del motore di ricerca Google, “e se già non è presente nelle prime due pagine di ricerca il danno è abbattuto” perché diventa molto meno visibile. “Ci sono varie tecniche, noi abbiamo anche un software che ci consente di monitorare in qualsiasi momento la reputazione del soggetto”. L’azienda riesce anche a districarsi bene nel deep web, per ‘stanare’ contenuti scomodi ovunque si trovino, con una scansione che permette di ‘ascoltare’ tutto quello che gira in Rete.

 

I servizi più richiesti? “Per quanto riguarda il settore dell’intelligence, tutto quello che riguarda intercettazione e controllo dei dispositivi. Per quanto riguarda le aziende il servizio più richiesto è la risoluzione della crisi reputazione e l’eliminazione del contenuto” continua Baggio. Questo tipo di servizi naturalmente rientrano in una fascia di prezzo “alta: rispetto ai competitor non ci limitiamo solo all’eliminazione del contenuto, o all’immissione in rete di informazioni positive, ma monitoriamo continuamente la reputazione, e creiamo una barriera nei risultati di ricerca di modo che le informazioni lesive non raggiungano le prime pagine dei motori di ricerca, posizionando informazioni con tecniche che non sono semplice Seo”. L’obiettivo del cliente, infatti, non è solo l’eliminazione del contenuto: “Questo è ciò che ci chiedono subito, ma in realtà quello che vogliono è avere una buona reputazione, risolvere veramente il problema”. Ed è quello di cui si occupa Reputation Up, perché “quando un’azienda ha una buona reputazione ha già fatto il 70% della sua vendita”.

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