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Confindustria nell’alleanza europea per l’idrogeno pulito

idrogeno

A luglio la Commissione europea ha presentato la prima Strategia Ue per l’idrogeno pulito, definendo tre fasi lungo cui stabilire una traiettoria di sviluppo per l’idrogeno. Nella prima (che va dal 2020 al 2024), l’Europa si propone di decarbonizzare l’attuale produzione di idrogeno, con almeno 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile (cioè verde, prodotto da elettrolisi) e l’installazione di almeno 4 GW di elettrolizzatori. A sostenere il progetto c’è la European Clean Hydrogen Alliance (ECH2A), composta da enti pubblici e privati, associazioni di imprese e cittadini. Per l’Italia, tra i membri dell’alleanza, c’è Confindustria.

 

Viale dell’astronomia prenderà quindi parte al percorso per la definizione delle priorità strategiche dei prossimi anni, volte alla promozione e allo sviluppo dell’idrogeno. Unica associazione di rappresentanza delle imprese italiane a prendere parte all’iniziativa, Confindustria, si legge in una nota, rafforza così il dialogo con la Commissione europea nella definizione di una strategia europea per l’idrogeno, sostenendo gli obiettivi di lungo termine verso la neutralità climatica prevista al 2050. Il Presidente Bonomi ha indicato Aurelio Regina, attuale Presidente del Gruppo tecnico energia di Confindustria, come rappresentante dell’associazione all’interno dell’ECH2A.

 

L’obiettivo, fanno sapere da Confindustria, è anche quello di arrivare a sviluppare un Piano d’azione per l’idrogeno in Italia, in linea con la traiettoria prevista a livello comune: il vettore dovrebbe raggiungere il 13-14% del mix energetico europeo entro il 2050, partendo dall’attuale 2%. Il Piano, che prevede il coinvolgimento di tutte le associazioni e gli operatori interessati, verrà presentato al Governo italiano e alle istituzioni europee nel prossimo autunno, costituendo quindi un riferimento ai fini della partecipazione all’iniziativa europea ECH2A.

 

Confindustria si aggiunge così a Snam nell’elenco di grandi attori a sostegno dell’idrogeno. L’azienda guidata da Marco Alverà da tempo è impegnata nelle sperimentazioni per l’utilizzo di idrogeno in miscela all’interno delle reti gas. Senza contare il progetto dei treni a idrogeno, insieme ad Alstom. “Dobbiamo immaginare un mondo nuovo fatto di energia pulita. Oggi abbiamo l’opportunità di passare a un mondo che vada totalmente a rinnovabili, cosa che per l’Ue deve accadere entro il 2050. Noi puntiamo sui gas rinnovabili e l’idrogeno che è la vera novità”, ha detto pochi giorni fa proprio l’Ad di Snam al Meeting di Rimini. “Secondo me quello che avrà più successo è quello che si può produrre dal sole e che può essere trasportato attraverso le infrastrutture esistenti. Da sempre è considerato, da tutti gli scienziati, la soluzione definitiva per avere energia pulita”. L’idrogeno, ha spiegato Alverà, “ha sempre avuto come problema il costo: costava 40 volte più del petrolio, oggi costa 5 volte più del petrolio, ma abbiamo fatto degli studi e secondo noi in 5 anni, se l’Europa guida e supporta questa trasformazione, si può produrre idrogeno dal sole con costi molto competitivi. L’Italia è messa molto bene, abbiamo dei campioni nazionali che stanno puntando sull’idrogeno, abbiamo delle infrastrutture che ci collegano al nord Europa e una posizione geografica che ci può consentire di diventare un hub”.

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