Guardiamo spesso agli Stati Uniti come un territorio all’avanguardia. Capace di anticipare tendenze e di guidare il progresso. È storicamente vero, almeno in parte. E ci sono ambiti in cui il modello americano porta con sé un valore aggiunto. Poi, c’è la presidenza di Donald Trump e tutto quello che rappresenta.
Questi anni resteranno nella storia ma avranno un peso diverso, in caso di conferma del tycoon alla Casa Bianca o, al contrario, nel caso di una sconfitta alle prossime elezioni. Vittoria o sconfitta di Trump, più che vittoria o sconfitta dello sfidante Joe Biden. Perché quella di Trump potrà diventare una parentesi, significativa ma circoscritta, oppure un’Era che cambierà per decenni gli equilibri della politica a livello globale.
Il primo mandato ha prodotto il confronto che è andato in scena stanotte. Uno show senza contenuti, con argomenti, linguaggio e registro della comunicazione totalmente imposti da Trump. E Biden alle prese con l’eterno dilemma dello sfidante democratico (o progressista, o comunque antagonista di un populista): tentare di spostare il confronto sui contenuti, restando schiacciato dagli slogan e dalle accuse dell’avversario, o accettare la sfida sul terreno dello scontro senza esclusione di colpi, rendendosi complice di uno spettacolo indecoroso?
Biden ha scelto la seconda strada e andare a stabilire chi ha vinto o chi ha perso, a prescindere dai sondaggi, diventa inevitabilmente velleitario.
C’è però un dato che può essere isolato dalla pioggia di urla e insulti. La politica fatta in questo modo produce consenso elettorale, forse, ma dimentica di affrontare i problemi reali. E, oggi, con l’epidemia del Covid-19 che torna a farsi minacciosa e una gigantesca crisi economica solo all’inizio, i problemi reali possono e devono tornare a fare la differenza. Negli Stati Uniti, in Italia e nel resto del mondo.
Per questo, anche dal confronto tra Trump e Biden c’è da imparare. La strada da percorrere è un’altra. Altrimenti, insieme al secondo mandato di un presidente come Trump, arriveranno anche le conseguenze, per tutti, di una politica senza più contenuti.
