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Gli atleti-logo sulle orme di Jordan

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Fuoriclasse nello sport e anche nel marketing, sono gli atleti-logo. Michael Jordan 35 anni fa con la linea Air ha tracciato la strada, un marchio personalizzato dall’atleta, una linea sul mercato di scarpe con il suo nome. In volo verso il canestro con la lingua in fuori, lo spot girato da Spike Lee: da allora, la linea Air, prodotta da Nike, è stata una delle griffes dello sport mondiale, vestendo, tra calzature e materiale sportivo, stelle di basket, football e club di calcio, come il Paris Saint Germain.

 

E anche negli ultimi tempi, con la pandemia che è andata a incidere sui conti delle multinazionali del settore, ci sono diversi epigoni dell’ex fuoriclasse dei Chicago Bulls, campioni che creano linee di scarpe, articoli sportivi. Da qualche giorno è finita sul mercato la linea indipendente firmata da Steph Curry, stella dei Golden State Warriors, tre titoli Nba dal 2015 al 2019. Dunque, ecco il Curry Brand per Under Armour, con l’azienda americana che prova a replicare il successo del binomio Nike- Jordan e vale circa 3,5 miliardi di euro di fatturato nel 2020. Una linea per il basket, ma anche per golf, running, un prodotto anche per lo sport al femminile: Brand Curry porterà risorse, su indicazione di Curry, per la partecipazione allo sport nelle aree svantaggiate di Oakland, sino all’anno scorso la città californiana in cui giocava Golden State, che si è spostata in un avveniristico palazzetto a San Francisco.

 

Il campione di Golden State non è l’unica star della Nba che ha pensato a una linea di abbigliamento con il suo nome o cognome inciso nel logo: Lebron James, lo sportivo che forse più si è imposto sull’opinione pubblica americana nell’ultimo ventennio, sta lavorando al lancio del marchio Team Lebron e ha provato, senza successo, a portare nella sua scuderia Luka Doncic, lo sloveno dei Dallas Mavericks destinato a un futuro luminoso nella lega del basket americano.

 

E se va ricordato che l’operazione dell’atleta-logo, come Jordan con Nike, non conduca per forza al successo imprenditoriale (da ricordare il fallimento del tentativo di Li-Ning con Dwyane Wade, stella dei Miami Heat e anche della linea di abbigliamento IZ di Zlatan Ibrahimovic), ci sta riprovando anche Roger Federer. L’immortale svizzero del tennis, 20 titoli del Grand Slam, è tornato in possesso del logo RF, dopo una lunga battaglia legale con Nike, con cui ha chiuso i rapporti due anni fa. E’ da poco uscita sul mercato una linea di cappellini griffati RF e prodotti dal suo sponsor attuale, la giapponese Uniplo. Un successo assicurato, considerando l’appeal globale del tennista elvetico, che è stato anticipato da Cristiano Ronaldo e la sua linea di occhiali CR7 realizzata da Independent Group di Lapo Elkann.

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