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Draghi, Rousseau e la transizione ecologica

Può essere il ministero per la transizione ecologica la chiave per neutralizzare il rischio che dalla piattaforma Rousseau arrivino sorprese negative per il governo di Mario Draghi. La ‘buona notizia’ l’ha data la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi, al termine dell’incontro della delegazione degli ambientalisti con il premier incaricato. “Siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla centralità della questione ambientale e da quelle che il presidente Draghi ci ha detto che vorrebbe come ‘ottica di prospettiva’, l’ha definita così”. Per Bianchi l’approccio del governo avrà come tema centrale “la trasformazione verde che dovrebbe ispirare ed essere trasversale alle altre politiche, penso a quella industriale, fiscale, alla salute, a tutto quello che dovrà essere rivisto, ripensato e riorganizzato con le risorse che arriveranno” grazie alle risorse del Recovery Fund.

Sul ministero della transizione ecologica, inteso come risultato da rivendicare, ha insistito anche il fondatore del M5S Beppe Grillo. Sicuramente la scelta è rilevante, a prescindere dai tormenti identitari grillini. In questa fase, però, con la consultazione digitale dei pentastellati che inizia stasera, assume anche il peso di una apertura che può valere il sofferto sì di Rousseau. Serviva un segnale e il segnale è arrivato. Restano discutibili la forma e la sostanza di un passaggio che stona con l’urgenza del momento, e con il sostegno generalizzato arrivato a Draghi, ma il Movimento resta la prima forza parlamentare e la democrazia diretta è un marchio di fabbrica che, evidentemente, non conosce eccezioni. Sembra paradossale, ma la nascita del nuovo governo passa anche per Rousseau.

Anche le parti sociali hanno espresso un pieno appoggio all’operazione Draghi. Sul tavolo c’è il delicato dossier del blocco dei licenziamenti, che come chiarito dal leader Cisl, Annamaria Furlan, “va assolutamente confermato” anche se “non deve essere sine die”, perché “ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali e far decollare finalmente le politiche attive”. Significative anche le parole del segretario della Cgil, Maurizio Landini: “Il primo tema che abbiamo indicato è la novità che anche le parti sociali siano coinvolte nella fase di istituzione di un nuovo governo, non capitava da molto tempo”. E “sostegno convinto” è arrivato anche da Confindustria.

Il giro di consultazioni di oggi ha rafforzato il consenso intorno al Governo Draghi. Ora, Rousseau permettendo e grazie alla conquista del ministero della transizione ecologica, è arrivato il momento della sintesi. Il premier incaricato dovrà stringere nelle prossime ore su programma e squadra, per tornare al Quirinale e sciogliere la sua riserva.

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