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Coprifuoco alle 23, l’Italia riapre. Draghi adelante (con juicio)

Covid Sardegna

Adelante, venendo anche incontro alle richieste dei partiti. Ma “con juicio”, come Mario Draghi ha spiegato di voler far sin da quando due settimane fa ha parlato di “rischio calcolato”. L’Italia dunque riapre. La cabina di regia prima, e il successivo Consiglio dei ministri, sanciscono la fine del coprifuoco alle 22. L’entrata in vigore del nuovo decreto, in Gazzetta ufficiale già domani, consentirà dunque di stare fuori casa fino alle 23 anche senza che ci siano motivi di lavoro, necessità o urgenza. Lo step successivo è lo slittamento alle 24 che dovrebbe scattare dal 7 giugno mentre il coprifuoco dovrebbe essere cancellato del tutto a partire dal primo giorno d’estate, il 21 giugno.

E’ questa la linea che Mario Draghi ha proposto alla sua maggioranza. Un timing che in parte soddisfa le richieste che arrivavano soprattutto dal centrodestra, a cominciare da Matteo Salvini che su questo fronte sta portando avanti la sua perenne campagna elettorale. Come dimostra anche il sondaggio lanciato dal suo profilo Instagram con una domanda di fatto a risposta incorporata: “Riaprire (in sicurezza) anche tutte le attività al chiuso: bar, ristoranti, centri commerciali, piscine e palestre. Siete d’accordo?”.

In realtà, ciò che il premier ha sempre voluto evitare era esattamente il rischio che l’agenda sembrasse dettata dal pressing dei partiti mentre la sua idea sin dall’inizio era che ogni progresso verso il ritorno alla normalità dovesse essere legato ai dati scientifici. E quelli delle ultime due settimane hanno consentito – questa la linea di Draghi – di spostare in avanti le lancette del coprifuoco. “Abbiamo deciso di riaprire gradualmente per monitorare gli effetti delle riaperture sui contagi”, avrebbe spiegato il presidente del Consiglio durante la cabina di regia.

Nessun coprifuoco – dicono fonti del governo – ma solo l’obbligo di mascherina e distanziamento per le regioni in zona bianca: dal 1 giugno toccherà a Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna mentre dal 7 ad Abruzzo, Veneto e Liguria.

Ma non è questa l’unica novità prevista dal decreto.

Dal primo giugno ristoranti e bar potranno aprire a pranzo e a cena anche al chiuso mentre i centri commerciali potranno spalancare le porte ai clienti già a partire da questo fine settimana.

Viene poi anticipata al 24 maggio la riapertura delle palestre e dal primo luglio potrà ripartire anche l’attività di piscine al chiuso e centri benessere.

Novità in vista anche per i tifosi. La presenza di pubblico viene infatti autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive dal 1 giugno all’aperto e dal 1 luglio al chiuso nei limiti già fissati (ovvero capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a mille persone all’aperto e 500 al chiuso): cade quindi la limitazione che prevedeva che le competizioni dovessero essere di interesse nazionale.

Dal primo luglio è prevista poi la riapertura di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò mentre per i parchi tematici e di divertimento si anticipa al 15 giugno. Sempre al primo luglio è fissata la ripresa delle attività in centri culturali e ricreativi mentre restano ancora sospese le riaperture di sale da ballo e discoteche, sia al chiuso che all’aperto.

Qualche speranza per gli sposi che vorranno festeggiare con amici e parenti la loro unione: dal 15 giugno, anche al chiuso, potranno ripartire le feste per cerimonie civili e religiose ma agli ospiti sarà richiesto il green pass.

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