NF24
Cerca
Close this search box.

Riconoscimento facciale, la richiesta di una moratoria. Aspettando la legge

Riconoscimento facciale Camera legge

Mercoledì 27 maggio in commissione Affari costituzionali della Camera è cominciato l’esame della proposta di legge del deputato del Pd, Filippo Sensi, che chiede una moratoria sull’uso dei sistemi di videosorveglianza biometrici nei luoghi pubblici. La richiesta, quindi, è quella di uno stop, ma momentaneo. I due articoli da cui è composta la pdl, infatti, hanno l’obiettivo dichiarato di dare al Parlamento il tempo di fare una legge e regolare una materia in cui entrano in gioco molti aspetti sensibili.

“In tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, in particolare, il dibattito sul riconoscimento facciale ed emotivo, sulle tecnologie di sorveglianza e tracciamento – sottolinea Sensi – è attualissimo. Le potenzialità offerte da queste tecnologie sono ormai da tempo una realtà che rischia di mettere in discussione radicalmente il concetto stesso di privacy, ma direi anche delle nostre libertà, del senso stesso della nostra democrazia, delle nostre identità, digitali e non”.

Più nello specifico, nel primo articolo si chiede la sospensione “dell’utilizzo e dell’installazione” di ogni sistema di videosorveglianza con riconoscimento facciale biometrico, “in tutti i luoghi pubblici”, da parte delle autorità o di soggetti privati, fino all’entrata in vigore di una legge ad hoc o comunque non oltre il 31 dicembre di quest’anno.

“Si dirà: vi svegliate tardi, i buoi sono belli che scappati. Può darsi. Ma è esattamente questo il senso della proposta di legge. Quello – spiega il deputato – di una moratoria, di una tregua, di una epokhé che ci consenta, consenta al legislatore, di comprendere meglio se sia o meno troppo tardi o se non sia, invece, utile e prezioso sfruttare questo intervallo per mettere mano a una normativa più stringente, in raccordo con i regolamenti europei, per fermare i pericoli e i rischi e cogliere le opportunità”.

Nel testo, inoltre, si precisa che per la definizione di luogo pubblico non si fa riferimento alla proprietà del luogo stesso, ma all’uso che ne viene fatto. In generale – ha spiegato Sensi durante la sua relazione in commissione nel ruolo di relatore del provvedimento – si intende per luogo pubblico un luogo che per definizione e natura “è accessibile a tutti senza particolari limitazioni e può consistere in un’area, una piazza ovvero una via, un giardino e via dicendo”, mentre l’espressione ‘luogo aperto al pubblico’ “individua qualsiasi luogo nel quale l’accesso è consentito a particolari condizioni soltanto dopo l’espletamento di particolari formalità (quali ad esempio il pagamento di un biglietto di ingresso, l’esibizione di un invito, l’obbligo di iscrizione a un’associazione)”.

Non sono interessati dalla moratoria, si spiega comunque nel testo, “i sistemi di videosorveglianza autorizzati secondo la normativa vigente”, dunque quelli impiegati a supporto delle attività istituzionali di difesa e sicurezza.

Nel secondo articolo della proposta si parla poi delle sanzioni: salvo che il fatto costituisca reato, per chi viola la moratoria, è infatti previsto il pagamento di una somma che va da 50mila a 150mila euro.

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.