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Con il welfare aziendale riparte il turismo. Soprattutto in Italia

vacanze welfare aziendale

Sì, viaggiare. Ripartire dal viaggio, anche nel welfare aziendale. “Con l’avvicinarsi della stagione estiva, la diminuzione del numero dei contagi e l’aumento del numero dei vaccini stiamo assistendo a un crescendo delle prenotazioni già da fine marzo. A marzo eravamo sui livelli del 2019, come ordini tra voucher Salabam e prenotazioni VadoBay: aprile abbiamo chiuso con un +20% e a maggio abbiamo raddoppiato il 2019 che era stato mese record. I dati del 2020 non fanno testo”. Diego Furlani è Ceo e Co-Founder di Salabam Srl e di VadoBay, piattaforme online di travel booking operanti nell’ambito del welfare aziendale. Snocciola con soddisfazione i dati che certificano un rapido cambio di tendenza.

“Stiamo assistendo a movimenti bruschi sulla base di quelle che sono le notizie. Lo stop al vaccino J&J ad aprile aveva rallentato per alcuni giorni il trend di crescita. Il tira e molla delle notizie, così come successe lo scorso anno sulla riapertura dei viaggi tra regioni, rallenta e sposta le scelte. Ma la tendenza è chiara e forte”.

Furlani continua con qualche dettaglio: “Analizzando le prenotazioni delle ultime 14 settimane (da fine febbraio a fine maggio), ci sono delle cose interessanti. Per quanto riguarda le destinazioni al momento rimane una netta prevalenza sull’Italia, ma vediamo prenotazioni anche in Grecia e Spagna, ma anche in Germania, Norvegia e Stati Uniti. Se nel 2019 avevamo 79 prenotazioni in Italia e 21 all’estero, ora siamo 94 a 6. Se nel 2019 avevamo registrato prenotazioni in 39 nazioni, ora sono solo 14”.

Insomma, si torna a viaggiare, privilegiando l’Italia. Con una minore polverizzazione delle mete prescelte. “La booking window, ovvero quanto tempo prima prenoto è tuttora molto lunga: è di circa 60 giorni, era di 40 due anni fa – continua Furlani – anche se nelle ultime settimane, dal 26 aprile in avanti, stiamo notando, diverse prenotazioni a strettissimo giro per il weekend. Questo è un effetto anche del valzer dei colori delle regioni: si attende di avere la certezza del colore per prenotare”.

La durata dei soggiorni si sta allungando: da 2 giorni di media ora siamo a sopra 3, complice anche l’assenza dei soggiorni per i ponti primaverili.

Da un punto di vista del mercato del welfare aziendale, al netto di quelle che saranno le ripercussioni del raddoppio della quota fringe benefit (approvata di recente anche per quest’anno), “notiamo un fermento verso le integrazioni da parte di diversi operatori. Nel corso dell’anno abbiamo attivato integrazioni molto importanti, come ad esempio quelle di Randstad ed Edenred”: a conferma che il volano turistico innescato dal welfare aziendale contribuisce non poco alla ripresa del settore.

Salabam e Vadobay sono due società che lavorano anche come intermediari aziendali. Infatti Furlani segnala un “vero e proprio fermento non solo lato cliente, ma anche dal punto di vista dei fornitori: diversi operatori anche molto più grandi di noi ci stanno contattando per inserire, tramite noi, i loro prodotti sulle piattaforme dove siamo integrati”.

La tendenza al forte rimbalzo turistico riguarda le prenotazioni tramite piattaforme di welfare aziendale. “Per le caratteristiche del welfare, il fatto di avere questi soldi da “dover” spendere è un forte stimolo al consumo – aggiunge Furlani – era un po’ quello che ci si attendeva con la Legge di Stabilità del 2016, la creazione di risorse da spendere per far ripartire in consumi”. In questa fase della prima post-pandemia – grazie alla vaccinazione di massa e alla stagione estiva incipiente, oltre che al raddoppio dei fringe benefit detassati – ne beneficia e molto proprio il comparto turistico.

Da un punto di vista delle tipologie di strutture, la preferenza è ancora per hotel (59%), ma salgono appartamenti (23%), b&b (12%) e villaggi (6%). “Pre pandemia, le prenotazioni sull’alberghiero erano, da noi, attorno al 65-70%” aggiunge Furlani.

Come destinazioni, la prevalenza come lo scorso anno è sul mare. Circa la metà delle prenotazioni proprio rivolte alle località di soggiorno marino. Al 20% troviamo invece città e borghi, poco sopra il 10% la montagna.

“Da un punto di vista dell’esperienza utente, quello che stiamo vedendo è che non appena vengono forniti suggerimenti utili, questi vengono seguiti. Di recente abbiamo creato dei temi, sui nostri portali, legati a destinazioni marittime e vediamo riscontri importanti. Altra cosa che stiamo vedendo è che le informazioni riguardo i protocolli Covid delle strutture ricettive sono molto letti. Tant’è che stiamo cercando di inserire anche a video le info relative alle destinazioni” conclude Furlani.

 

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