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Il counseling nelle aziende, un approccio in crescita

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Un approccio “in grande crescita” in Italia, che offre supporto in caso di problemi relazionali o sul lavoro, mirato a superare le difficoltà di adattamento rispetto a situazioni specifiche, cercando di stimolare le capacità di reazione dell’individuo.

A parlarci del counseling e delle opportunità legate al mondo delle imprese è Annalisa Baffari, counselor professionista. “E’ vero, è un approccio che sta avendo molto successo in questo particolare periodo storico”, ci spiega.

Ma che cos’è il counseling? “Si tratta di un ascolto attivo, privo di giudizi, in cui la persona si sente libera di parlare e aprirsi. A differenza della psicologia, qui il risultato è più veloce. Ciò non toglie che, se si evidenziano problematiche che lo richiedono, noi stessi segnaliamo ai pazienti la necessità di un supporto psicologico. Per quanto mi riguarda, collaboro con diversi psicologi, ma anche psichiatri, proprio a questo scopo”.


LiIntervento di supporto è mirato a diversi tipi di problematiche. “Facciamo anche counseling all’interno delle aziende per cambi di ruolo o problemi nel gruppo di lavoro. Perché operare in un team dove ci sono difficoltà di interazione crea disagi a tutta l’azienda. E le imprese stanno iniziando a capire come può essere utile il ruolo del counseling”.

In pandemia ci sono stati nuovi problemi? “Ancora non ci rendiamo conto degli effetti di questo virus, che ha cambiato i nostri parametri. In molti vengono da me per trovare un nuovo equilibrio, dopo la convivenza forzata di questi mesi, o lo smartworking. Il counseling può essere di supporto”.

In molti casi si sta riprendendo a lavorare in presenza dopo mesi a casa, e molti sono “spaventati o a disagio. Siamo abituati a restare nella nostra zona comfort, abbiamo paura del cambiamento. Adesso abbiamo estrema difficoltà a ricostruire la fiducia in noi stessi, la voglia di ricominciare, di capire che la vita va avanti. Un sociologo inglese ha parlato di ‘languishing‘: ci sentiamo svuotati, abbiamo la sensazione che non ci sia il futuro, di non avere una meta”.

Quanto dura il percorso con un counselor? “Non si può dire – risponde Baffari – ci sono persone che già dopo la seconda seduta stanno meglio“. A ricorrere al counseling sono più spesso le donne, “ma adesso stanno arrivando anche gli uomini, che si sentono pronti a un cambiamento”.

Il counseling “può essere inserito nei programmi di welfare aziendale, e può essere utile anche nella gestione delle risorse. Il counselor è una sorta di ‘consigliere’ che dà molto supporto anche a livello emotivo. E se in Italia lo scopriamo ora, in America si tratta di un approccio molto utilizzato”.

Quanto alle polemiche tra counselor e psicologi, dopo un’iniziale freddezza “adesso il nostro approccio ha incuriosito anche gli psicologi. Ma in effetti si tratta di approcci diversi e sono fiera di collaborare con i colleghi psicologi: counseling e psicologia possono essere utili in modo diverso. E insieme si possono fare grandi cose“.

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