Di Chris Morris – I fondatori del più grande exchange di criptovalute del Sudafrica sono scomparsi, insieme a quasi 3,6 mld di dollari in bitcoin, dopo aver detto agli investitori che l’exchange aveva subito un attacco informatico.
Uno studio legale di Città del Capo, assunto da investitori coinvolti nella vicenda, afferma di non riuscire a trovare Ameer e Raees Cajee, i fondatori di Africrypt. Lo studio ha avvertito gli exchange di criptovalute di tutto il mondo di stare all’erta se qualcuno tentasse di vendere la valuta digitale sulle proprie piattaforme.
Africrypt ha avvertito i clienti di un attacco informatico ad aprile, quando il bitcoin era al suo massimo, secondo Bloomberg. Stranamente, però, ha chiesto ai clienti di non allertare le forze dell’ordine o gli avvocati in quanto avrebbe “rallentato” il processo di recupero.
Non tutti ci hanno creduto, e alcuni investitori hanno ingaggiato Hanekom Attorneys per esaminare le cose. Lo studio ha scoperto che i fondi gestiti della società erano stati trasferiti così tante volte e attraverso così tanti filtri che era incredibilmente difficile, anche se non tecnicamente impossibile, rintracciare la criptovaluta.
Questa sarebbe considerata la più grande perdita di criptovaluta nella storia se il denaro non venisse recuperato. Un rapporto di aprile ha rilevato che gli 80 più grandi furti informatici negli ultimi dieci anni hanno provocato perdite collettive di 2,5 mld di dollari.
In totale, mancano all’appello circa 69mila bitcoin. Valevano 3,6 mld di dollari al momento della loro scomparsa. Ma con i recenti cali del bitcoin, il valore di quel portafoglio è attualmente di poco meno di 2,4 mld di dollari.
Il recupero della criptovaluta potrebbe essere complicato dal fatto che l’Autorità del settore finanziario del Sudafrica, che normalmente si occuperebbe di queste questioni, non è in grado di avviare un’indagine formale, poiché la criptovaluta non è legalmente riconosciuta come prodotto finanziario nel paese.
