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Hitachi e la sfida della sostenibilità digitale

Spesso quando si parla di transizione energetica si parla anche di transizione digitale e tecnologica. È la tecnologia infatti che ci permette di abbandonare i combustibili fossili nel sistema energetico, evitare lunghi e inquinanti viaggi di lavoro, ottimizzare le reti energetiche e le supply chain con l’Iot e l’intelligenza artificiale. Ma questa tecnologia, dagli smartphone al cloud ai film in streaming, ha un costo, per l’atmosfera. “Bisogna considerare che l’IT contribuisce al 4% elle emissioni a livello globale”, dice Marco Mancuso, EMEA Head of Strategic collaborations di Hitachi Vantara (l’azienda della multinazionale specializzata in data management) , “quindi utilizzare l’approccio giusto nella creazione di una infrastruttura IT diventa fondamentale ai fini della sostenibilità”.

La multinazionale, che di IT è un provider (rappresenta il 25% del fatturato dell’azienda), secondo Mancuso ha investito e investe proprio per ridurre l’impatto ambientale della tecnologia. A partire dall’hardware. “Basti pensare che il 75% delle emissioni di CO2 legate all’hardware sono legate proprio alla fase di produzione. Per cui abbiamo innovato, e riorganizzato le nostre fabbriche proprio per questo”, dice Mancuso.

“Quando poi implementiamo le nostre tecnologie aiutiamo i clienti non solo sul ritorno dell’investimento, ma facciamo un’analisi anche sulla riduzione delle emissioni di CO2”, aggiunge.

Con le tecnologie di virtualizzazione inoltre “miglioriamo l’efficientamento delle risorse di computing. Oggi un server viene utilizzato al 35% delle sue capacità, si può portare al 70-80%. Aiutiamo le aziende anche nelle applicazioni, e anche questo ha un impatto. Arriviamo a ottimizzazioni che comportano fino all’88% di emissioni abbattute”.

Ma la sostenibilità digitale è un concetto enorme, che richiede e richiederà anche norme e regole adeguate. E, come qualsiasi altra implementazione tecnologica, ci sarà bisogno di collaborazione anche tra imprese. Saranno le aziende o le istituzioni a dettare la linea sulla sostenibilità del cloud, delle infrastrutture e dei data center?

“Prima di tutto per raggiungere la sostenibilità ambientale dell’IT ci sono dei principi fondamentali da seguire, dalla trasparenza alla sicurezza alla sovranità dei dati. Le istituzioni hanno un ruolo importante ma è importante anche l’ottica di ecosistema tra aziende, i codici di condotta e le policy che devono essere adottate affinché le nuove infrastrutture siano sostenibili”.

Gaia X, il progetto europeo per la creazione di infrastrutture cloud federate, secondo Mancuso “darà un grandissimo contributo. Non a caso Hitachi partecipa come gruppo al progetto, e in termini di r&d, dove investiamo più di 3 mld di dollari l’anno, stiamo focalizzando l’attenzione su tecnologie che siano a supporto del discorso regolatorio che si sta creando a livello europeo. Siamo ad esempio membri dell’International data space association che ha dato un grande contributo a Gaia x”.

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