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Territorio e turismo sostenibile: il ruolo culturale dei semi antichi

“Un’alimentazione sostenibile che non può essere disgiunta dal recupero e dalla valorizzazione delle antiche semenze”. Avvocato, amante dell’arte e collezionista, Alessia Montani ha trasformato le sue passioni a favore dei semi antichi e della cultura per il territorio. A Noto, in area pre-riserva di Vendicari, ha fondato il Parco dell’Anima, un’oasi agro culturale dove si possono ammirare creazioni d’arte e si possono scoprire i sapori dei grani antichi siciliani.

Neo Presidente dell’Alleanza per la valorizzazione delle antiche sementi italiane e del Mediterraneo (AVASIM), Alessia Montani è l’artefice di un approccio innovativo al delicato tema della tutela e della valorizzazione delle antiche sementi autoctone.

La ricetta è una sofisticata visione incentrata sul legame tra territorio, arte e turismo sostenibile. Nella convinzione che quella delle antiche sementi autoctone sia una filiera legata alla qualità, alla storia di luoghi unici, ai saperi e alle tradizioni contadine, alla cultura di scambio e di reciprocità tra comunità e generazioni. Una suggestione e un recupero in senso moderno e non nostalgico delle tradizioni di una terra come la Sicilia, che ha molto da raccontare.

Proprio dall’Isola prende il via il progetto della Montani, il Parco dell’Anima.

Un progetto di cultura civiltà e salute, veicolo di rilancio per l’economia del territorio rivolto a mutare l’orizzonte dei processi produttivi nel segno dell’innovazione, del benessere accessibile, della salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità vegetale e animale.

A testimonianza di questa visione, sono numerose le iniziative già intraprese nel segno di una stretta cooperazione tra arte e vita quotidiana, come per esempio, l’intervento di Michelangelo Pistoletto che al Parco dell’anima ha realizzato la sua celebre installazione Terzo Paradiso Rebirth, tra le spighe di uno tipico grano antico dell’area chiamato “russello”.

Il progetto nasce dalla convinzione della necessità “di ritornare a un’alimentazione sostenibile che non può essere disgiunta dal recupero e dalla valorizzazione delle antiche semenze”, come spiega Alessia Montani. In questa prospettiva, con AVASIM punta a riunire in un unico consorzio tutti i protagonisti della filiera che a vario titolo custodiscono il grande patrimonio materiale e immateriale degli antichi semi autoctoni.

Un progetto che richiama, ovviamente nella differenza di mezzi e ambizioni, lo Svalbard Global Seed Vault (Deposito globale di semi delle Svalbard), la banca norvegese dei semi che intende assicurare all’umanità la conservazione del patrimonio botanico mondiale. “La nostra idea è di salvaguardare la grande ricchezza delle sementi italiane e valorizzarla, considerato come questa rappresenti un potenziale oggi inespresso”, afferma Alessia Montani.

“Basti pensare che il 25% della biodiversità agraria presente in Europa è costituita dall’agrobiodiversità di una sola regione italiana, la Sicilia, per comprendere che abbiamo a disposizione un immenso patrimonio che tuttavia, per diverse ragioni non è pienamente sfruttato. Costituire la prima filiera agroalimentare delle sementi antiche, che unisce ortaggi, frutta, erbe e quant’altro, vuol dire creare un’intera filiera nuova, dedicata alle sementi autoctone. Il che potrebbe condurre a un grande indotto. Può nascere un moltiplicatore economico di portata considerevole, peraltro non legato strettamente alla nicchia ambientalista”.

Alessia Montani

Ovviamente, a tal fine sarebbe anche necessaria l’adozione di una precisa normativa nazionale per distinguere le antiche sementi autoctone da quelle frutto di importazione e/o modificazioni genetiche, e per proteggerle da fenomeni di “italianità” fittizia. Ma non solo, perché la proposta di Alessia Montani è quella di dotarsi di un quadro normativo d’insieme che permetta (oltre che di qualificare l’originarietà del seme antico e proteggerlo) l’ingresso dei semi antichi all’interno del patrimonio culturale nazionale nell’accezione di beni culturali, fondamentali della tradizione agroalimentare italiana.

Traguardo ambizioso, che AVASIM ha fissato nel manifesto degli intenti ed azioni, rappresentato simbolicamente dal bollino MAMA SEEDS, che sono stati recentemente presentati a Roma in presenza del Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin, del Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio, e di Stefano Vaccari, Direttore generale CREA-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi con l’obiettivo di unire e dare forza a un’alleanza dai valori dichiarati e dagli obiettivi concreti, per un’innovativa visione delle antiche sementi autoctone italiane e delle loro filiere, all’insegna dell’eccellenza e della valorizzazione di risorse, comunità locali, territori e ambiente, imprese, agricoltori, artigiani e intelligenze che puntano su trasparenza, sostenibilità, innovazione e biodiversità genetica e culturale.

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