L’accelerazione c’è e si vede, ma i livelli non sono comunque tornati a essere quelli pre Covid. Sono i dati del Pil dell’area Ocse che nel secono trimestre segnano un +1,6% dal +0,6% del trimestre precedente.
Tra le economie del G7, precisa l’Organismo per la cooperazione e lo sviluppo economico internazionale, c’è stata una crescita dell’1,6% contro +0,4% nel primo trimestresi ma si registrano tuttavia grandi variazioni a seconda dei Paesi. A segnare la crescita più forte è il Regno Unito che passa da -1,6 del primo trimestre a +4,8%. Subito dopo c’è l’Italia che registra un +2,7% rispetto allo 0,2 dei tre mesi precedenti.
Sia negli Stati Uniti che in Germania, il Pil è cresciuto dell’1,6%, rispetto all’1,5% e al -2% del trimestre precedente. In Francia e Giappone è salito rispettivamente dello 0,9% e dello 0,3%, dopo lo 0,0% e il -0,9% del primi tre mesi. Il Canada ha registrato un tasso di crescita dello 0,6%, ma poiché è sceso dall’1,4% del trimestre precedente, è stata l’unica economia dei paesi del G7 a registrare un tasso di crescita in decelerazione nel secondo trimestre.
Nell’area dell’euro e nell’Unione europea la crescita del pil è tornata positiva nel secondo trimestre del 2021, rispettivamente al +2% e al +1,9%, dopo -0,3% e -0,1% nel trimestre precedente. Confrontando l’attività economica nel secondo trimestre del 2021 con i livelli pre-pandemia ossia il quarto trimestre del 2019, il pil è ancora sotto il livello pre covid nell’area OCSE nel suo insieme (-0,7%). Tra le principali sette economie, il Regno Unito ha registrato il divario maggiore (-4,4%), seguito da Italia (-3,8%), Francia e Germania (entrambe a -3,3%). Gli Stati Uniti è l’unico paese del G7 è già tornato ai livelli pre-pandemia nel secondo trimestre del 2021, con il pil che ha superato il livello pre-pandemia dello 0,8%.
