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Gentiloni: banche cruciali per la ristrutturazione del debito

paolo gentiloni pil ue

I crediti deteriorati hanno la loro incidenza in termini di stabilità del sistema bancario e gli effetti, per via delle misure di sostegno pubblico, potrebbero non vedersi nell’immediato. Non a caso “le insolvenze societarie sono state ben al di sotto di quelle viste in altre crisi”, dice il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo all’European Banking Summit 2021. C’è un dato da non sottovalutare: “man mano che la ripresa prende piede, le misure di sostegno dovranno diventare più mirate. Le banche hanno un ruolo chiave da svolgere per gestire questa fase, poiché sono ben posizionate per identificare quali imprese sono fondamentalmente solide e per facilitare la ristrutturazione del debito”. La tempestività con cui gli istituti di credito si muoveranno in questa direzione “può contribuire a prevenire un aumento dei crediti deteriorati, proteggendo nel contempo l’occupazione”.

Il titolare dell’Economia a Bruxelles rilancia quello che la Banca centrale europea ha già comunicato in vista del prossimo Eurogruppo del 4 ottobre. Ovvero, che le banche debbano ‘monitorare e classificare adeguatamente i singoli debitori, al fine di identificare situazioni di stress in una fase iniziale e fornire soluzioni adeguate ai debitori stessi in modo tempestivo’. Nessun pericolo immediato, però. Nell’area euro i crediti bancari – dai mutui ai finanziamenti ai prestiti, che non si riescono più a pagare regolarmente, oppure completamente – sono in lieve calo. La Bce osserva che ‘all’inizio dell’anno, le banche hanno previsto un leggero aumento della loro redditività nel 2021 e un’accelerazione del recupero ai livelli pre-crisi entro il 2023, alimentate da una forte riduzione delle svalutazioni’. Anzi. La ‘redditività sta recuperando ancora più velocemente’ delle attese. Ma Francoforte avverte che gli ‘indicatori rapidi mostrano segnali di deterioramento della qualità degli attivi bancari’. Nella situazione generale economico-finanziaria permane incertezza per alcuni fattori di imprevedibilità legati all’evoluzione della pandemia, che potranno determinare situazioni differenti da Paese a Paese: ‘i livelli di rischio sono attualmente difficili da stimare’. Per questo ‘rischio del credito’ e ‘aspettative’ delle banche rivestono un’importanza fondamentale e la Bce punta i riflettori sulle possibili vulnerabilità del settore, di cui lunedì discuteranno i ministri delle Finanze dei 19 Stati della zona euro.

Intanto Gentiloni mette in guardia su un altro aspetto: “Se vogliamo raggiungere la neutralità climatica la mobilitazione dei finanziamenti privati sarà cruciale. Le banche sono attori chiave in questo processo, nella loro qualità di prestatori e di intermediari, e devono fare uno sforzo aggiuntivo mostrando capacità di innovare”. Sono necessari “ingenti investimenti”. L’Europa ha messo “sul tavolo una quantità molto consistente di risorse”, tuttavia “la modernizzazione sistemica dell’economia” richiede di più. Secondo le stime fornite dal commissario all’Economia “rispetto al decennio precedente, avremo bisogno ogni anno di ulteriori 360 miliardi di euro di investimenti energetici per raggiungere gli obiettivi di emissioni 2030”. Ma la Bce ha già fatto notare che più della metà delle banche non dispone di un approccio per valutare l’impatto dei rischi climatici e il 90% delle pratiche è allineato solo parzialmente, o per niente, con le aspettative di vigilanza di Francoforte: ‘Se non si adottano misure correttive, il settore bancario resterà esposto ai rischi connessi alla transizione con un aumento delle probabilità di improvvisi accumuli per le singole banche’.

uli per le singole banche’.

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