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Green pass, la linea del rigore alla prova della piazza

Il d-day è arrivato. Da oggi è in vigore l’obbligo di green pass per tutti i luoghi di lavoro. Una misura che Mario Draghi non ha soltanto fortemente voluto ma anche strenuamente difeso nonostante le richieste (per esempio dei sindacati) di rinviare il tutto almeno fino a fine mese. Ed oggi è un po’ il giorno della verità.

L’atenzione è puntata soprattutto sul porto di Trieste. “Non c’ènessun blocco, chi vuole lavorare lo fa”, ha detto Stefano Puzzer, il leader della protesta no green pass in corso al porto di Trieste, spiegando che ieri c’è stata un’assemblea in cui si è stabilito questa linea. Ineffetti, alcuni lavoratori che non aderiscono alla manifestazione stanno regolarmente raggiungendo la loro postazione. Ma sono già tremila le persone raggruppate davanti al Varco 4 del Porto di Trieste, luogo di ritrovo della protesta annunciata dal Coordinamento dei lavoratori. “Il Porto funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto”, ha spiegato il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga.

Regolare appare poi l’operatività del porto di Genova, nonostante la protesta del coordinamento lavoratori portuali contrari al certificato verde blocchi l’ingresso dei tir al varco nazionale Etiopia nella zona di Sampierdarena.

Al porto di Civitavecchia, riferisce l’autorità portuale, non si registrano né criticità, né disservizi . “E’ una giornata normale per i portuali, le operazioni procedono come sempre”, fanno sapere interpellati in merito dall’Autorità Portuale.

 

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