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La Fed avvia il tapering ma lascia fermi i tassi

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La Federal Reserve avvia il processo di ‘tapering: già da novembre taglierà di 15 miliardi al mese l’acquisto di titoli, sia privati che pubblici, ma i tassi di interesse resteranno fermi tra lo 0 e lo 0,25%, livello a cui sono stati portati a marzo 2020 per contrastare gli effetti della crisi economica negli Stati Uniti. Il Federal Open Market Committee ha preso la sua decisione “alla luce dei sostanziali, ulteriori progressi compiuti dall’economiaamericana. Linflazione è elevata” ma “in ampia misura per fattori che si prevede siano transitori”.

Dunque, il Fomc in parte si allinea con la Banca centrale europea su tassi di interesse e inflazione, in parte segue una propria strada quanto a immissione in circolazione di nuova moneta a debito. Fino ad oggi per la crisi pandemica il programma straordinario di acquisto di titoli era pari a 120 miliardi al mese. Fed dal 2020 ha stampato moneta per acquistare ogni trenta giorni 80 miliardi di dollari di bond del Tesoro e 40 di titoli garantitida mutui immobiliari. Già da questo mese gli acquisti in titoli pubblici scenderanno a 70 miliardi e a 35 gli interventi sui mercati di asset backed securities, ovvero di obbligazioni frutto di cartolarizzazioni. A dicembre è previsto unulteriore riduzione: altri 15 miliardi, di cui 10 sui titoli del Tesoro e 5 su quelli privati.

La ripresa economica negli Stati Unitidovrebbe tornare a rafforzarsi in questo trimestre e la domanda
di lavoro resta molto forte”, dichiara in conferenza stampa il presidente della Fed, Jerome Powell. E se “l’economia si evolve ampiamente come previsto, riteniamo che riduzioni nel ritmo” di 15 miliardi “degli acquisti netti di attività saranno appropriate ogni mese”. In questo modo gli stimoli monetari straordinaricesseranno entro la metà del prossimo anno”. La parola d’ordine per la Banca centrale americana è normalizzare la politica monetaria e frenare la spinta verso continui accomodamenti. Tenendo conto però dei fattori di incertezza che ancora permangono. Uno di questi riguarda le catene di approvvigionamento globali: resta altamente incerto il momento in cui rientreranno negli standard pre-crisi.

Sui tassi di interesse la Fed non cede alle pressioni dei mercati che guardano con una certa apprensione ai rialzi inflazionisticiNon è ancora il momento di alzare i tassi perché crediamo sia meglio far migliorare prima il mercato del lavoro. E pensiamo che questo avverrà”. Powell non si sbilancia sull’argomento, né indica una data in cui l’aumento potrebbe verificarsi. La priorità è la stabilità dei prezzi. “Cosa si deciderà in futuro dipenderà dalle prospettive dell’economia e dall’inflazione. Se le aspettative diinflazione dovessero lievitare sopra i livelli perseguiti dalla Fed, allora l’istituzione potrebbe intervenire”. Ma al momento “è appropriato essere pazienti”.

E’ bastato però l’annuncio del ‘taperingper provocare un immediato effetto positivo a Wall Street. Hanno chiuso in rialzo i principali indici della Borsa di New York, segno evidente che le parole del numero uno della Banca centrale americana hanno avuto il potere di rassicurare gli investitori. Raggiunti nuovi record: il Dow Jones ha chiuso la seduta con un più 0,29%, lo S&P 500 al più 0,65% e i Nasdaq al più 1,04%. Nella mattinata e prima dell’annuncio della riduzione del programma di acquisto dei titoli Wall Street aveva aperto in calo. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perdeva 71,36 punti (-0,20%), S&P 500 4,67 punti (-0,10%) e il Nasdaq era in ribasso di 2,53 punti (-0,02%).

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