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EURST, una stablecoin per l’Europa

eurst wallex

In collaborazione con Wallex – L’avvento del fintech, l’esplosione delle criptovalute, della blockchain e del trading ‘democratico’ che ha aperto le porte dei mercati ai piccoli investitori. Tutti cambiamenti che si stanno guadagnando lo status di realtà finanziarie affermate, a suon di trilioni di dollari. Quello che ancora non si è trovato è il punto di convergenza con la finanza tradizionale, con le banche centrali. Che ci stanno lavorando, ma non abbastanza in fretta da stare al passo di un ecosistema che cresce letteralmente a vista d’occhio. Anche sulle stablecoin, a proposito di punti di convergenza, le istituzioni inseguono. E intanto nascono le iniziative private, come quella dell’EURST, una stablecoin ancorata al dollaro ma pensata per l’Europa, e ideata dal Ceo e fondatore di Wallex, Simone Mazzuca.

Cosa è Wallex

Wallex è un gruppo di società finanziarie con sede in Europa, Asia e Stati Uniti d’America fondato da Mazzuca a inizio 2020. Un gruppo composto da Wallex Trust (Trust Services tramite tecnologia),  Wallex  Custody (custodia di asset digitali o in moneta FIAT),  WallexPay (soluzioni di pagamento in criptovaluta),  Wallex  Exchange (servizi di cambio di criptovaluta) e  Wallex  Lab (soluzioni per progetti Fintech e Crypto).

Non parliamo quindi solo di un fornitore di soluzioni finanziarie di nuova generazione che consente a privati e aziende di collegare le tradizionali operazioni di gestione finanziaria digitale. Offre anche servizi di protezione patrimoniale, soluzioni bancarie internazionali, servizi di acquisto e vendita di criptovaluta, gestione delle proprietà e operazioni di crowdfunding.

Cosa è l’EURST

A tutto questo Wallex ha aggiunto EURST, lanciata lo scorso aprile. Cos’è? Il termine preciso è eurostablecoin. Il modo più semplice per descriverlo è quello di ‘bridge’ tra criptovalute e monete FIAT.

Con le valute come il Bitcoin condivide il sistema tecnologico su cui è costruita, la blockchain (nel caso di EURST quella di Ethereum, con lo standard ERC20), che ne consente le caratteristiche di disintermediazione, trasparenza e velocità che caratterizzano tutte le monete virtuali, per la gioia degli utenti che trasferiscono denaro in maniera sicura e trasparente.

Un altro famoso elemento del meccanismo blockchain, gli smart contracts, è quello che digitalizza i fondi depositati che garantiscono il valore della stessa EURST. Fondi che sono proprio in moneta FIAT, per la precisione in dollari. La valuta digitale è garantita quindi da un fondo presso la Federal Reserve americana, un ‘third party’ che garantisce per Wallex, ma anche dai fondi dalla stessa Wallex Trust, che è quindi il portafoglio utilizzato da Wallex per l’EURST. Un’altra moneta tradizionale costituirà invece il valore di riferimento della Stablecoin: Wallex punta a 1 Eurst = 1 euro in dollari.

L’EURST, tra l’altro, nonostante non abbia la volatilità di prezzo che caratterizza le criptovalute, grazie alle risorse sottostanti, può essere utilizzato proprio per il trading di monete virtuali. Gli utenti infatti possono conservare i propri fondi all’interno di Wallex Custody, che vanta una certa ‘fluidità’ dei depositi: possono essere convertiti in qualsiasi valuta l’utente voglia utilizzare.

Per Wallex i vantaggi principali per chi utilizzerà EURST sono tre. Innanzitutto la protezione della ricchezza per chi ha bisogno di fare transazioni in Europa, che utilizzando la Stablecoin può risparmiare denaro senza aprire un conto bancario in Europa e proteggendosi dalla perdita di valore della conversione in euro.

Secondo grande vantaggio: gli utenti possono utilizzare EURST invece di Fiat quando depositano fondi negli scambi di criptovaluta per l’utilizzo del trading.

Terzo vantaggio: i lavoratori all’estero possono utilizzare EURST per aggirare le costose commissioni di trasferimento, addebitate quando inviano denaro alle loro famiglie a casa.

Il tutto, sostiene Wallex, senza i rischi derivati dalla mancanza di “solidità” dell’euro, dalla divisione tra i Paesi che lo utilizzano e sostengono, dalla possibile reazione a catena creata dall’eventuale uscita di un singolo Paese dall’unione monetaria europea.

Intanto, le stablecoin come EURST si ritagliano un giro d’affari impressionante: secondo il sito d’analisi sulle criptovalute Coinmetrics le stablecoin in circolazione valgono ormai 127 mld di dollari: il totale era di 30 mld a inizio 2021. Non è un caso che l’Europa, come gli Stati Uniti e la Cina, stiano lavorando a delle valute digitali emesse dalle banche centrali. Un processo che in Europa è appena partito, e che impiegherà almeno un paio d’anni prima di arrivare a qualcosa di concreto.

“EURST è un esempio per l’economia europea”, dice Simone Mazzuca. Ancora di più: per Wallex EURST rappresenta il potenziale di una forma rinnovata dell’euro, destinata a offrire opportunità, sicurezza, visibilità e funzioni operative vantaggiose per individui e imprese veloci e senza frontiere perché oggi i maggiori scambi si limitano per motivi strutturali solo in area Sepa, perché in molte banche non c’è accesso a conti in euro. “Per noi è solo l’inizio, è un assaggio di ciò che può essere fatto. Aspiriamo a costruire un nuovo sistema, e a unire le persone”.

 

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