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La sfida per le assicurazioni, imparare a imparare

Leggendo un qualsiasi articolo di natura economica o finanziaria, emerge che la maggior parte dei contenuti riguarda argomenti che non erano nel radar dieci anni fa, che si tratti di clima, digitale e intelligenza artificiale, rimodellamento della geopolitica o nuovi modelli di lavoro dei dipendenti. Quello che è chiaro è che non possiamo contare sul passato per prepararci al futuro, e il ritmo del cambiamento sta accelerando. Questo mette l’apprendimento al primo posto nelle priorità di tutte le aziende. Assicurazioni, comprese.
L’apprendimento deve essere sempre più un elemento fondamentale, come qualsiasi altro sistema fondamentale all’interno di un’organizzazione, importante quanto la strategia, la pianificazione, l’innovazione e la gestione delle persone.
Costruire un sistema di apprendimento non è un processo particolarmente semplice soprattutto per le assicurazioni, dove la competenza più rilevante è quella tecnica/attuariale che è rimasta centrale e immutata per diversi anni.
In primo luogo, i leader delle compagnie devono essere pronti ad anticipare le competenze che saranno necessarie, ed essere in grado di guidare l’organizzazione mentre sviluppa tali competenze su larga scala, molte delle quali digitali (tra cui analisi avanzate e intelligenza artificiale).
In secondo luogo, i leader devono trovare modi per rendere l’apprendimento continuo, una vera e propria abitudine all’interno dell’organizzazione, con la riqualificazione digitale e il miglioramento delle competenze che, quindi, dovrà diventare un processo continuo e quotidiano. Il ciclo di vita delle competenze oggi è inferiore a cinque anni, nemmeno tre per le competenze digitali.
Aggiungerei a questi due passaggi essenziali un terzo, che penso renda possibili i primi due: i leader devono stabilire dentro di loro una mentalità di apprendimento continuo: devono dimenticare quello che sanno e imparare ad imparare.
Ciò significa avere l’umiltà, e l’entusiasmo, di imparare dagli altri, al di là dei rapporti diretti. E fare tesoro degli errori commessi durante il percorso di leadership.
Per guidare un’azienda di successo nel prossimo decennio, le compagnie dovranno essere in grado di espandere i loro orizzonti, in particolare la capacità di comprendere ed immaginare dovrà essere potenziata notevolmente, percorso questo assai difficile soprattutto per l’industria assicurativa dove l’immaginazione è una caratteristica ben lontana dal DNA delle compagnie.
Chi ha compreso l’importanza dell’evoluzione delle competenze come processo dinamico e non statico (come è sempre stato) sta costruendo un ecosistema di apprendimento basato su una serie di componenti principali: una strategia di apprendimento orientata al business; una cultura dell’apprendimento supportata da una funzione di apprendimento e sviluppo agile e con risorse con una molteplicità di competenze diverse; una libreria personalizzata di contenuti; tecnologia per analizzare e valutare i programmi e il loro impatto; un approccio esperienziale, che porta l’apprendimento oltre la tipica aula.
Quest’ultimo punto è particolarmente importante per i manager, che devono essere concentrati non solo sull’ottenere risultati dai loro team oggi, ma anche sull’incorporare l’apprendimento nel lavoro quotidiano, costruendo approcci che consentano alle persone di crescere al massimo delle loro potenzialità.
Poiché ciò che apprendiamo diventa obsoleto così rapidamente, le organizzazioni devono essere in grado di attivare lo sviluppo continuo delle capacità, fornendo ai dipendenti a tutti i livelli le conoscenze, le competenze e i comportamenti di cui avranno bisogno lungo il percorso evolutivo.
Il successo a lungo termine dipenderà da questo.
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