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Bancomat vs Mastercard, la palla all’Antitrust

Il quesito non sarà facile da risolvere. Dare spazio alle novità tecnologiche introdotte dal più forte sul mercato, il gruppo americano Mastercard, o penalizzare il consumatore, imponendogli procedure più lunghe, ma salvaguardando il futuro dei servizi di pagamento offerti dal consorzio Bancomat? È la domanda a cui dovranno cercare di rispondere gli uomini dell’Antitrust, dopo che il 13 dicembre hanno deciso di aprire un’istruttoria sull’esposto presentato dal gruppo italiano.

Oggetto della disputa sono le nuove procedure per le carte contactless imposte dal gruppo americano, anch’esso nato come consorzio di servizio fra banche e società finanziarie, che entreranno in vigore il 1° gennaio. A detta di Bancomat, rischiano di mettere fuori mercato le carte di debito emesse dal consorzio.

La questione riguarda solo i pagamenti cosiddetti contactless e fatti con carte a doppio marchio, che esistono solo in Italia e Francia. In Italia, Mastercard offre alle banche di emettere i propri bancomat su licenza e ha fatto un accordo con il consorzio Bancomat per l’integrazione dei circuiti di pagamento. Le carte di debito emesse dalle banche italiane hanno così il doppio marchio, quello del gruppo Usa e quello della banca emittente. Frutto della non completa liberalizzazione dei servizi di pagamento in Italia, il sistema garantiva l’operatività delle carte, con il circuito Bancomat, sul mercato interno, e con quello Mastercard all’estero. Ma con la liberalizzazione dei servizi, effettiva dal 2020, Mastercard ha incominciato a muoversi in proprio emettendo carte di debito, i bancomat, a marchio singolo e non più a doppio marchio. E ora il consorzio bancario lamenta che con queste nuove regole cerca di accaparrarsi nuove fette di mercato a spese di Bancomat grazie all’instradamento preferenziale garantito ai propri prodotti.

Tutto passa per le nuove regole a cui devono attenersi, pena multe o l’espulsione dal circuito, i commercianti al momento di accettare il pagamento.

Secondo i gestori di Bancomat, come si legge nel provvedimento, le norme richieste da Mastercard ai negozianti, obbligheranno i propri clienti ad una procedura più laboriosa e meno appetibile: con i bancomat a doppio marchio “sarà sempre necessario procedere con il double-tap e non sarà più possibile utilizzare la modalità di single-tap. Invece, laddove venga utilizzata una carta mono-brand (per lo più carte Mastercard) sarà ancora possibile utilizzare la modalità di single-tap”. Detto in altri termini, per effetto delle scelte di Mastercard alle carte Bancomat “verrebbe precluso l’accesso alla modalità, più semplice, del single-tap. E lo stesso avverrà anche per i pagamenti effettuati con i cellulari al cui interno sono conservate le tracce delle carte che consentono di pagare sfiorando il Pos con il telefono”. Per la società italiana “alle carte Bancomat verrebbe precluso l’accesso ai wallet digitali di alcuni produttori di smartphone, i quali senza la facilità d’uso del single-tap si rifiuterebbero di introdurre nei loro portafogli elettronici le carte Bancomat preferendo conservare le sole carte Mastercard, che già possono essere introdotte e utilizzate attraverso i wallet”. E tutto questo avviene proprio mentre la pandemia sta rendendo molto appetibili le carte a sfioramento.

La diffusione delle carte contactless, più rapide nell’uso e quindi più accattivanti per i consumatori, è esplosa a causa della pandemia. La paura del contagio ha premiato le nuove carte, che riducono i contatti fra gli estranei e il maneggio del denaro, e il loro numero sta aumentando a dismisura nei portafogli dei consumatori. L’Antitrust ha registrato per il primo semestre del 2021 una crescita delle operazioni senza contatto del 66% rispetto al semestre dell’anno precedente e del 78% sui primi sei mesi del 2020. Facile prevedere che non ci vorrà molto perché si arrivi alla sostituzione completa delle vecchie tessere con le carte contactless, proprio su richiesta dei consumatori. E non ci vorrà molto tempo ancora, poi, perché le carte Bancomat, incomincino a subire gli effetti delle nuove regole che il gruppo Mastercard ha imposto per l’uso dei Pos, i lettori di carte, agli esercenti affiliati.

Bancomat sostiene di rischiare l’esclusione dal mercato. La decisione di Mastercard ha scritto all’Antitrust, “pare idonea ad incidere sulle dinamiche concorrenziali e a minare, nel lungo periodo, la presenza di Bancomat nel mercato. Ciò in quanto, rendendo poco fruibile l’utilizzo delle carte co-badged in modalità contactless, esso degraderebbe la posizione di tali carte rispetto e quelle mono-brand, portando il mercato a sportarsi su queste ultime. In questo modo, tuttavia, verrebbe pregiudicata la sola posizione di Bancomat”. Di qui l’esposto all’Antitrust che il consorzio non ha voluto commentare con Fortune Italia, mentre non è stato possibile approcciare Mastercard: la pagina dei contatti stampa è in manutenzione e l’ufficio di Roma squilla a vuoto.

L’Autorità dopo aver ricordato che le modalità proposte da Mastercard non violano le normative europee ha deciso di approfondire la questione. L’eventuale uscita dal mercato del circuito Bancomat porterebbe il colosso americano, qui presente con la propria divisione con sede in Belgio, a sfiorare circa il 90% del mercato e a quel punto sarebbe ancora più libero sul mercato. Ma è altrettanto vero che se la procedura di pagamento prevedesse l’obbligo per il commerciante di chiedere al cliente la scelta del circuito da utilizzare per poi impostarlo prima di avviare il pagamento, si perderebbe, per un parte dei consumatori, il vantaggio offerto dal sistema più moderno.

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