Sono scene che ormai si vedono da anni e nemmeno il governo dei migliori (o del migliore) è riuscito a sottrarsi a questa regola. Anzi, se possibile, è andata peggio che in passato. Anche questa volta dunque la manovra in Parlamento ha avuto tempi di discussione molti ridotti e un maxiemendamento arrivato last minute. Il Senato dunque si ritrova il voto di fiducia alla legge di bilancio praticamente sotto l’albero di Natale: la votazione avverrà infatti il 24 dicembre.
E il rischio è che i deputati se la ritrovino a ridosso del cenone. La legge approderà nell’aula della Camera martedì 28 dicembre e i lavori proseguiranno nelle giornate del 29, 30 e forse del 31 dicembre.
Ne ha parlato anche Mario Draghi durante la conferenza stampa di fine anno, sottolineando che però non sono mancati i momenti di confronto. “Indubbiamente c’è stato molto affanno nella fase terminale della discussione sulla manovra. Non è senza precedenti, è successo tantissime volte negli anni passati, ma fin dall’inizio la manovra è stata accompagnata da un lunghissimo confronto politico. I ministri competenti, in particolare il ministro Franco, hanno discusso per settimane con i rappresentanti politici la destinazione degli 8 miliardi, con l’obiettivo di raggiungere subito un consenso o un accordo”.
“C’e’ stato molto affanno nella fase finale ma che e’ stato anche dovuto alle scadenze che il Pnrr ha imposto all’azione di governo nel mese di dicembre: la legge di bilancio, i decreti fisco e lavoro e Pnrr, la legge delega sulla disabilità, la seconda lettura del processo civile e tutti i decreti legge sulla pandemia”, ha aggiunto.
