Steve Aoki, probabilmente uno dei dj più famosi al mondo, sostiene che non c’è paragone tra i guadagni che ottiene con gli Nft e quelli delle royalty musicali.
Parlando a un evento la scorsa settimana, il produttore discografico statunitense di origini giapponesi, ha detto di aver guadagnato di più dalle sue vendite Nft nell’ultimo anno che da sei album nell’ultimo decennio.
Aoki l’anno scorso ha guadagnato 888.888,88 dollari con la vendita dell’Nft ‘Hairy’, una clip di 36 secondi accompagnata da una traccia sonora Edm, con animazioni dell’artista Antoni Tudisco. (Detto questo, ha notato che i lavori come dj dal vivo costituiscono il 95% delle sue entrate musicali.)
Oltre a ‘Hairy’, Aoki detiene ancora diversi Nft, inclusi molti del Bored Ape Yacht Club. Sta anche lanciando un nuovo club basato esclusivo chiamato Aokiverse. A lungo termine, ha affermato di credere che gli Nft scateneranno una rivoluzione nel business della musica, trasferendo il potere agli artisti e allontnandolo dalle etichette.
Aoki è famoso per le sue stravaganze. Un mese fa ha interrotto all’improvviso un suo spettacolo per presentare ai fan il suo ultimo acquisto Nft e ha spiegato di aver che ha voluto interrompere la musica perché era “fortemente eccitato” del suo nuovo acquisto, l’immagine del volto di un alieno.
“Poiché gli Nft musicali diventano sempre più parte del modo in cui si completano e supportano gli artisti, le etichette dovranno fare qualcosa di più che aggiungere semplicemente le canzone a una playlist’, sostiene Aoki.
Aoki è da tempo un fan degli Nft e degli investimenti alternativi. L’anno scorso, ha detto a Fortune che in alcuni casi corre “un rischio molto alto perché seguo il mio cuore… Sono entrato in GameStop una settimana prima che quella cosa esplodesse, non potevo crederci. Ho anche messo [soldi] in Dogecoin prima che aumentasse e me ne sono andato. Ho fatto un po’ di soldi. Non è stato molto, ma sono stato molto fortunato con molti investimenti”.
In generale, Aoki è uno dei primi utilizzatori quando si parla di Web3, come dimostra lo Yat (una stringa personalizzata di emoji che può essere utilizzata come URL) sui suoi account social. Altri investitori famosi in quella tecnologia sono Paris Hilton e Lil Wayne.
Tratto da un articolo di Fortune.com
