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Quimmo, illimity scommette sul proptech

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Per illimity l’immobiliare non è una novità. Nel 2021, la banca di Corrado Passera ha generato 26 milioni di visite alla sua rete di portali immobiliari, 900 mila utenti registrati e 2.000 immobili transati. Ora ha deciso di unificare l’offerta, lanciando Quimmo, una piattaforma “per semplificare l’acquisto e la vendita degli immobili e coprire l’intera catena del valore”. E puntando, ancora di più, su quel settore dell’immobiliare, il proptech, che in Italia è in crescita costante.

Quimmo esordisce in un settore che secondo l’ultimo report dell’Italian proptech network e del Polimi (una ricerca sostenuta anche da una creatura illimity, neprix) oggi in Italia vede all’opera 184 aziende (erano appena 43 quelle mappate nel 2018), tra chi si occupa di real estate fintech (investimenti e brokerage), smart real estate (data visualization e visite smart agli immobili), sharing economy (coworking, settore alberghiero), professional services (consulenza e marketing).

Un panorama già abbastanza gremito, nel quale illimity parte con obiettivi importanti. Dice che la piattaforma contribuirà in maniera rilevante al raggiungimento degli obiettivi del piano strategico da 60 mln di euro di ricavi entro il 2025.

Oltretutto, la banca di Passera ha un certo vantaggio: l’esperienza accumulata con il segmento giudiziale (la rete di portali di aste legate anche al lavoro sui crediti deteriorati di neprix). Nei prossimi mesi, la piattaforma punta a coprire anche i bisogni delle altre tipologie di venditori: sviluppatori immobiliari, costruttori, fondi, banche, assicurazioni o semplicemente famiglie.

Ora con Quimmo, illimity punta nel 2022 ad aumentare i suoi volumi: da 26 a 34 milioni di visite, da 900mila a 1,4 milioni di utenti registrati e da 2000 a più di 3000 immobili transati. Secondo illimity, tra i vantaggi principali c’è la possibilità di accedere a tutti gli immobili indipendentemente dal mercato di riferimento, anche quelli spesso considerati troppo “complicati”, come quello giudiziario.

In un unico luogo ci sarà quindi “tutto ciò che serve per vendere e comprare l’immobile, ricomponendo la frammentazione della molteplicità di agenti immobiliari, portali e servizi. In un’unica piattaforma sarà possibile avere la visibilità dei grandi portali, l’assistenza delle agenzie immobiliari e processi di compravendita digitali guidati dai dati”, dice la banca.

La risorsa principali, per la nuova proptech? I dati: i venditori sapranno chi ha visitato l’immobile, virtualmente e fisicamente, chi ha scaricato i documenti, chi ha chiesto informazioni, chi ha chiesto un appuntamento. Avranno accesso alla loro dashboard e avranno consapevolezza del percorso, potranno dialogare con i professionisti per analizzare i dati raccolti, reindirizzare la strategia e accelerare così il processo di vendita.

“Abbiamo accumulato esperienza: il Gruppo illimity è già oggi uno dei principali player attivi nell’intermediazione digitale di beni mobili e immobili. Abbiamo investito in tecnologie innovative, abbiamo costruito sul campo una rete di nostri professionisti specializzati”, dice Corrado Passera, Ceo e fondatore di illimity. “Possiamo oggi accompagnare sia venditori che compratori con un modello che reputiamo unico, efficace ed efficiente che continuerà ad arricchirsi nel tempo. Come previsto dal nostro Piano Strategico 2021-25, la componente tech, e quindi fortemente scalabile, continuerà a crescere nel nostro portafoglio di attività”.

Secondo Renato Ciccarelli, che è il responsabile del progetto Quimmo, “la piattaforma è un modello unico sul mercato immobiliare”, perché copre l’intera catena del valore e semplifica il processo di vendita e acquisto. “Abbiamo democratizzato il settore real estate, mettendo in primo piano l’immobile e offrendo la più ampia varietà di modalità di vendita, dall’asta alla trattativa privata. Per farlo abbiamo sviluppato un paradigma ibrido, un mix formidabile tra business model innovativo e human touch, digitalizzando tutte le fasi di acquisto e vendita, integrando nella piattaforma l’analisi dei big data e mettendo questi strumenti innovativi al servizio dei nostri agenti sul territorio”.

In un mercato gigantesco come quello immobiliare, “strumenti innovativi” potrebbe essere un’espressione chiave. Secondo gli intervistati del report di Italian proptech network, il settore non è ancora maturo, e può ancora crescere molto. Basta vedere chi compone quel panorama affollato di attori proptech: realtà di piccole dimensioni, con un 73% di rispondenti che dichiara che il numero di dipendenti è compreso tra 1 a 20. Il paragone è forse improprio, ma testimonia che nel settore è appena arrivato un gigante: il Gruppo bancario di Passera ha oltre 700 dipendenti, e ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2021 con attivi pari a circa 4,7 miliardi di euro.

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