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Pistoia (Elettronica Spa): Con l’AI cambiano le competenze delle forze armate

Anche gli eserciti hanno bisogno della potenza degli algoritmi. E questo sta cambiando il modo con cui vengono serviti dalle aziende che si occupano di difesa. Secondo Daniela Pistoia, Corporate chief scientist di Elettronica Spa, non si è mai vista una tecnologia come l’AI, se si parla dell’impatto sulle capacità richieste al cliente finale: in questo caso, appunto, gli eserciti.

Elettronica SpA è una azienda che opera, in particolare, nei sistemi di guerra elettronica, basati sull’utilizzo dello spettro elettromagnetico. Per fare un esempio, i caccia Eurofighter Typhoon montano una suite realizzata proprio da Elettronica. La Marina italiana, l’Aeronautica, l’Esercito e i Carabinieri sono clienti dell’azienda, che ha ordini annuali per 250 mln di euro, e che sulla ricerca dichiara di spendere 15 mln di euro l’anno.

 

L’Ai, i big data e altre tecnologie come il quantum computing sono tra loro collegati tecnologicamente, l’una alimenta l’altra, spiega Pistoia. “L’AI ha bisogno di dati per poter vivere trova nel consumer”, ovvero gli eserciti, “la sua ragion d’essere”. Perché proprio come qualsiasi cittadino alle prese con un sistema di intelligenza artificiale, sono gli utenti militari “a fornire dati agli algoritmi”. E sapere come sfamare quel bisogno di dati, dice Pistoia, richiede competenze nuove, anche nel mondo della Difesa.

Elettronica Spa, dice la chief scientist, “sta lavorando al suo piano strategico a dieci anni, che comprende l’impiego di queste tecnologie, che sono le prime che impatta il cliente anche a livello di competenze. Il cliente stesso per poter utilizzare questi prodotti deve avere la competenza giusta, una grossa differenza rispetto al passato”.

Insomma, l’intelligenza artificiale può diventare più potente, complessa, autonoma. Ma i requisiti per usarla non cambiano in base all’uso che se ne fa: civile, come siamo abituati a concepirla, o militare. Per questo nell’innovazione tecnologica della Difesa il confine tra civile e militare si sta assottigliando. “Le nazioni hanno emesso documenti strategici e in tutti questi si favorisce l’uso di tecnologie non strettamente militari, alimentate da aziende che lavorano in settori come le telecomunicazioni, il banking, la salute”, ha detto Pistoia a margine dell’evento Winning the artificial intelligence’, presso la sede del Centro Studi Americani di Roma.

Naturalmente, il ritorno della guerra in Occidente ha avuto delle conseguenze, spiega Pistoia. “Le forze armate si vogliono dotare di capacità che avevano pianificato in maniera più lenta, ma che ora sono più urgenti. Chiaramente ora con la crisi delle materie prime l’impatto c’è, con il rischio di dover pianificare dei ritardi nelle consegne. Chi si è organizzato per tempo, come Cina e Usa, è avvantaggiato”.

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