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“L’arte che non deve fare pendant col divano”. Intervista a Federico Clapis | VIDEO

Federico Clapis NFT Fortune Italia

L’intervista fa parte dello speciale di Fortune Italia dedicato al Metaverso, in edicola a settembre.

“A mio modo di vedere la tecnologia è sempre venuta in supporto di alcune mancanze artigianali ed è sempre stata uno strumento di esplorazione della mia curiosità”. Il rapporto tra tecnologia e arte per Federico Clapis, 40 Under 40 di Fortune Italia 2022, si perde nella notte dei tempi, come fosse da sempre un flusso in continua evoluzione di rinnovamento ed ispirazione. Quasi senza soluzione di continuità, anche dopo l’arrivo della blockchain e delle tecnologie connesse al mondo degli Nft, di cui ormai si occupa a tempo pieno dopo diversi “traslochi e pellegrinaggi artistici”. Prima influencer, infine approdato nel mondo dell’arte, prima fisica e dopo digitale.

L’intrattenimento online faceva parte di un processo? Era arte anche quella?

Il passaggio non è stato casuale perché io facevo arte ancora prima del mio percorso sul web. Se per ‘arte’ si vuole intendere l’‘espressione di sé attraverso il visivo’, tutto quello che realizzavo sul web faceva parte di un percorso artistico e fungeva da palestra per l’utilizzo dei mezzi digitali. Poi è chiaro che la sacralità dell’arte e della sua categoria è merceologica. Solo successivamente sono approdato nel mondo dell’arte visiva e figurativa. È stato un percorso pianificato ed emotivo. Pensavo che avrei intrapreso una carriera nell’intrattenimento per molti più anni e invece la mia fortuna è stata quella di spazientirmi prima. Ho sempre voluto fare l’artista e l’intrattenimento rappresentava un compromesso per esprimere delle cose.

Che rapporto c’è tra arte fisica e digitale?

Nel momento in cui producevo delle opere d’arte fisiche utilizzavo il digitale per le scansioni laser del corpo e i modeling. Con la maturazione del mercato Nft ho potuto saltare il processo produttivo della materia. Nel passaggio dal processo creativo al processo produttivo ho rimosso l’intermediario commerciale e fisico. Tanti soggetti che avevo realizzato hanno mutato forma e sono approdati in ambientazioni digitali in cui hanno trovato un’altra vita, un altro racconto e un altro mercato.

Con gli Nft non si rischia di relegare l’arte ad un mero concetto di investimento?

Fondamentalmente l’arte che arreda è stata una delle tante rovine dell’arte fisica, perché poi dovevi fare pendant col divano. L’arte da investimento, nel frattempo, è rimasta nei caveaux. Ravviso da una parte l’‘inutilità d’arredo’ e dall’altra ‘l’utilità da investimento’. Dobbiamo considerare il fatto che oggi i nostri devices sono diventati le nostre case. Confrontarci con i nostri possedimenti all’interno degli strumenti con cui abbiamo maggiore confidenza è – per alcuni oggi e per tanti domani – qualcosa di ovvio e naturale.

Federico Clapis Fortune Italia
Federico Clapis, visual artist tra gli artisti ‘blockchain’ più famosi e influenti.

Oggi un artista può essere completamente espressivo senza tecnologia?

Diversi artisti Nft nascono dai dipinti, che fondamentalmente sono delle scansioni. Esiste ancora un mercato dell’arte tradizionale ovviamente e in quel mercato esistono ancora attori e artisti che scelgono di non utilizzare la tecnologia dal punto di vista creativo o comunicativo. Io ho la percezione che questo mercato sia finito. Secondo me chi non vuole utilizzare la tecnologia non ha grandi prospettive di fronte a sé. Chiunque però deve essere in grado di trovare la propria dimensione a prescindere dagli obblighi dell’evoluzione.

Sembra che gli Nft verranno presto venduti su Instagram e Facebook. Che rapporto c’è tra arte e social network?

Il mercato dell’arte ha sempre avuto un atteggiamento di sufficienza nei confronti dei social network. L’ampio successo degli artisti sui social non era direttamente proporzionale alla popolarità nel mondo esterno. Con l’arrivo dell’arte digitale la propria presenza online è diventata incredibilmente determinante ed è arrivato un pubblico nuovo di collezionisti. Oggi c’è una nicchia nel mondo Nft che non ama il mainstream perché è per sua natura anti-sistemica. L’adozione di massa degli Nft però è tutta da vedere e analizzare. Bisognerà capire che tipo di mercato riusciranno a creare Facebook e Instagram: l’Nft concepito da queste realtà potrebbe diventare il business ufficiale dei social. Sono convinto del fatto che il business dietro alla proprietà del contenuto digitale possa essere maggiore rispetto a quello dell’adv.

Grieving Conceptions flooded Federico Clapis
Grieving Conceptions flooded (credit: Federico Clapis)

Nelle tue opere è ricorrente il tema della tecnologia come metafora contemporanea per indagare i nostri stati emotivi senza tempo. È un tema che ti tormenta, avendo fatto un percorso digitale?

Il tema della tecnologia è stato un pretesto per avere attenzione e raccontare altro. La tecnologia è la cover, poi c’è il racconto di altro. Nella mia prima fase di carriera i social mi hanno dato la possibilità di avere un pubblico ed un feedback ampi. Il mondo dell’arte digitale mi ha fatto comprendere che l’esplorazione tecnologica è forse tra le parti più entusiasmanti del mio percorso artistico. Se inizialmente era un pretesto, ora la definirei un ‘tributo’.

Touchscream Monochrome Federico Clapis
Touchscream Monochrome (credit: Federico Clapis)

Potremmo dire che, dopo tanti traslochi, il mondo degli Nft è la tua casa definitiva?

È stato un lungo pellegrinaggio, ma per la prima volta ho trovato la mia casa definitiva. Lo sviluppo degli Nft rappresenta un sunto di quello che ho acquisito negli anni, tutte le caratteristiche che ho assorbito sono perfette per questo mondo. Ho scoperto la mia ‘fede’.

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