NF24
Cerca
Close this search box.

Nft, Meta punta al fenomeno di massa. E potrebbe essere un problema

Nft

Si prende il proprio wallet, lo si collega a Facebook o Instagram, e si possono pubblicare i propri Nft direttamente sui social di un gigante che su quei Non-fungible token (i certificati blockchain che attestano l’autenticità di opere o asset digitali) sta fondando il suo futuro incentrato sul metaverso: non è un caso se Zuckerberg ha cambiato il nome della sua creatura in Meta.

L’annuncio della nuova funzionalità Digital collectibles è arrivata a inizio settimana, e subito qualcuno si è chiesto se la novità di Zuckerberg non ponga un problema riguardo alla gestione dei dati blockchain degli utenti: a quali informazioni avrà accesso Meta con l’unione di un wallet (dove ci sono Nft e criptovalute) al profilo?

“Se io associo il mio wallet al mio account per dire che posseggo quel determinato Nft, per la logica della blockchain trasparente e tracciabile, tutti possono vedere cosa c’è nel mio wallet”, spiega Valeria Portale, head del Blockchain & Distributed Ledger Observatory del Polimi. Quell’utente che nel ‘web3’ ha solo uno pseudonimo, nel web2 dei social ha spesso nome e cognome. “Meta, in più, ha già tutti i suoi dati storici su di me, a cui ora associa i dati del mio wallet. Potrà vedere i miei Nft e quello che ho nel wallet”.

Tutto sugli Nft, nonostante la crisi

La crisi delle criptovalute ha provocato un ribasso del valore del mercato crypto da trilioni di dollari, nel 2022. Un crollo che riguarda gli stessi Nft, che sul maggiore marketplace al mondo, Opensea, hanno registrato un crollo del 99% nel volume delle transazioni.

Eppure, Meta non si ferma. L’obiettivo, secondo l’esperta, è chiaro: rendere gli Nft un fenomeno “di massa”. Farlo uscire dagli angoli dedicati di Internet, come Opensea, per farlo sbarcare su piattaforme mainstream usate da quasi 3 miliardi di persone.

Perché gli Nft sono l’oggetto perfetto per l’universo immaginato da Meta: ”Mondi virtuali interoperabili in cui ci muoveremo con nostra identità virtuale. Gli nft sono oggetti digitali che serviranno a dimostrare il possesso digitale anche nel metaverso”, dice Portale.

I pericoli di un fenomeno di massa

Il progetto di Meta non è una novità assoluta: la sperimentazione è partita da pochi account di artisti Nft su Instagram a maggio scorso. Velocemente il progetto si è allargato oltre gli Stati Uniti (a 100 Paesi attraverso Instagram), arrivando ora a tutta l’enorme base utenti dell’impero Social di Zuckerberg.

E questo pone un altro problema. Se la base utenti degli Nft si allarga, si abbassa il livello di competenza e consapevolezza di chi li usa?

Gli ultimi dati sulle truffe nel mondo crypto parlano di un fenomeno in calo in termini di cifre, visto che è calato il valore stesso delle criptovalute. Ma i criminali hanno comunque resistito meglio delle attività lecite all’inverno del crypto. Nell’ultimo anno sono stati rubati Nft per un valore di più di 100 mln di dollari. Il mese con più furti di Nft è stato luglio 2022: proprio quando il resto del mondo del crypto (Nft compresi) vedeva crollare le sue valutazioni. A maggio, sempre nel pieno dell’inverno crypto, sono stati rubati quasi 24 mln di dollari in Nft: il più alto valore mensile di sempre, secondo la società di analisi Elliptic, citata da Fortune.

Ci sono anche dati che, apparentemente in contrasto con quelli di Elliptic, in realtà aiutano a guardare il problema da un’altra prospettiva. Secondo un’altra piattaforma blockchain, Chainalysis, l’inverno delle criptovalute ha fatto scendere il valore delle attività illecite nell’intero universo crypto: calando il mercato in generale, nel 2022 è sceso anche il numero di appassionati occasionali (di ‘pivelli’, insomma) da truffare.

E allora si torna al progetto di Meta: rendere il fenomeno così di massa e abbassare il livello delle competenze degli utenti può essere pericoloso? E renderà necessaria l’adozione di nuove misure di sicurezza? Secondo Valeria Portale “il fenomeno Nft è in lieve calo, un calo legato al ‘cryptowinter’ delle cryptovalute. Le truffe non sono legate alla blockchain, che è molto tracciabile, ma all’emissione di falsi Nft. Per questo bisogna verificare chi li emette”.

Se si arriva a un mercato di massa, il pubblico “deve capire bene cosa sta acquistando e come renderlo sicuro senza rischi”, dice l’esperta. “Il livello di sicurezza è molto elevato, ma gli utenti non devono lasciare la propria chiave privata a nessuno”.

Una preoccupazione non secondaria: l’errore umano e la distrazione nel maneggiare password possono provocare molti danni. Sopratutto se quelle password portano a un mondo, quello degli Nft, che nonostante non sia ancora fenomeno di massa vale già miliardi di dollari.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.