Gentile Direttore
nella vostra rubrica “Decidi tu” ho notato che manca un punto di vista sulla consultazione elettorale del 25 settembre, quello di Unione popolare.
Siamo una famiglia politica che rappresenta un pezzo importante della popolazione di questo grande Paese. Le sarei grato se deste anche a noi un analogo spazio come quello concesso agli altri gruppi politici. Siamo gli unici ad aver raccolto ad agosto oltre 60 mila firme per poterci presentare. Abbiamo un programma vero, concreto, che abbiamo scritto ascoltando sogni e bisogni degli italiani, non è un copia e incolla di pezzi di vecchi programmi che vengono riproposti stancamente. Sono certo che il curatore della rubrica, Paolo
Chiariello, che conosco e stimo, e lei signor direttore, sarete di certo cortesi e corretti e mi consentirete di far conoscere il programma di Unione popolare anche attraverso Fortune Italia.
Il programma di Unione popolare è l’unico pacifista, che mette al centro lo stop all’invio delle armi e all’aumento delle spese militari con contestuale iniziativa diplomatica seria per una mediazione e trattativa nel conflitto in Ucraina. Il nostro programma è ambientalista: superamento del fossile, no nucleare e inceneritori, sì all’acqua pubblica, all’energia bene comune che deve essere gestita dallo Stato, trattamento differenziato dei rifiuti, solare ed eolico ed utilizzo delle fonti naturali senza ulteriore consumo di suolo. Hanno chiamato il nostro programma agenda Robin Hood, effettivamente noi siamo per la redistribuzione delle ricchezze e per la lotta alle discriminazioni di ogni tipo: in economia dobbiamo togliere ai super ricchi e dare a chi è in forte difficoltà: poveri, disoccupati, lavoratori, pensionati, operatori del mondo produttivo. Siamo per la sanità pubblica e per l’istruzione pubblica, per le libertà e i diritti civili perché le persone hanno pari dignità e sono tutte uguali nella loro diversità. E, poi, la mia storia è simbolo della lotta a corruzioni e mafie, quelle soprattutto che penetrano sino al cuore dello Stato.
*Luigi de Magistris, Portavoce di Unione Popolare
