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Italiani divisi sul decreto Cingolani

Varate nei giorni scorsi le misure per ridurre i consumi energetici, con un risparmio stimato di 260 euro annuali per famiglia (fonte Enea). Oltre 4 mln di italiani hanno già dichiarato di essere contrari alle nuove regole.

Il decreto Cingolani

Il Dpr n.74 del 2013 divide l’Italia in sei zone climatiche, dalla più calda alla più fredda. Il nuovo decreto Cingolani agisce proprio su questi dati, spostando di 15 giorni l’accensione dei termosifoni e fissando l’utilizzo a 5 ore massime al giorno per le zone più calde, come la Sicilia, fino alle 13 ore al giorno per le zone più fredde, come L’Aquila. Belluno e Cuneo, invece, rientrano nella zona F, dove non sono previsti limiti di utilizzo. Si riduce anche di un grado la temperatura consentita, che passa a 17° per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili, e a 19° per gli altri edifici, incluse le abitazioni.

La ricerca

Gli istituti di ricerca mUp Research e Norstat hanno firmato l’indagine commissionata da Facile.it, che punta a indagare quanto gli italiani siano favorevoli rispetto a questi provvedimenti, e come si stiano preparando all’ormai imminente inverno.  Dalla ricerca risulta che  i più inclini a rispettare le nuove regole sarebbero i 55-64enni (64%) e la percentuale sale al 74,5% tra gli over 65.

I riottosi (11,3%) hanno fra i 45 e i 54 anni, sono loro ad aver dichiarato di non volersi attenere alle nuove norme. Secondo la ricerca, sono residenti al Nord Ovest (12% del campione) e in maggioranza uomini, solo il 6,5% sono donne.

Fra gli  intervistati emerge anche un nutrito numero di italiani, ben 3,8 mln, che dichiara di non aver saputo nulla circa l’esistenza di nuove regole, hanno fra i 25 ed i 34 anni (12,1%) e sono per lo più residenti nelle regioni del Centro Italia (13,1%). 

Le misure adottate per risparmiare

A quanto ammontano i risparmi, e quali strategie hanno adottato gli italiani per alleggerire le bollette? Il 19,4% ha smesso di usare la lavastoviglie, il 7,6%, quasi 2,5 milioni di individui, rinuncia anche alla lavatrice, facendo il bucato a mano degli indumenti, oppure (18%) usando più a lungo i vestiti prima di lavarli.

È proprio il risparmio dell’energia elettrica che vede una maggiore attenzione, da parte degli italiani: il 66,2%  ha dichiarato accendere la luce in casa più tardi. Il 12.5%, quasi 4mln di persone, ha dichiarato di aver acquistato un nuovo elettrodomestico più efficiente  e moderno.

I consumi di Gas

All’Italia serviranno 55 mlrd di mq per far fronte al prossimo inverno, considerando il fabbisogno domestico e anche il rilancio dell’economia, che è invece in forte contrazione. All’appello mancherebbero 6 mlrd/mq, stando alla stima di Marco Mele dell’Unicusano e Cosimo Magazzino di Roma Tre, pubblicata su Energy Reports. Sarebbe necessario, secondo i due professori, che il nuovo esecutivo intervenga per calmierare i prezzi dell’energia.

Secondo il sistema di Wavelet Analisys, la riduzione del consumo di gas provoca un rallentamento della crescita economica. È quindi sconsigliato ridurre i consumi, ed è auspicabile programmare una politica di spending review, il cui risparmio venga utilizzato per sostenere famiglie e imprese.

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