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Maxi-multa per Mediaworld, dovrà pagare 3,6 mln di euro

E’ un black thursday quello di Mediaworld, a cui è stata oggi notificata una sanzione da 3,6 mln di euro da parte dell’Agcm – Autorità garante della concorrenza e del mercato. Mediamarket, la società che detiene il marchio Mediaworld, è stata multata per la condotta commerciale realizzata nei punti vendita, su scala nazionale.

La società ha utilizzato modalità ingannevoli per promuovere alcuni prodotti – come si legge nella nota ufficiale dell’Antitrust –  spesso presentati in promozione, sia nei volantini sia nei cartelli posizionati nei negozi, che invece venivano abbinati e venduti insieme a un prodotto accessorio. “In questo modo il consumatore pagava un prezzo superiore e diverso rispetto a quello pubblicizzato”.

L’Autorità ha anche definito ‘scorrette ed aggressive’ le pratiche attuate da  Mediamarket, che imponeva di fatto al consumatore anche prodotti accessori che non avrebbe altrimenti acquistato, inducendolo a sostenere un costo supplementare non previsto.

Si tratta di prodotti appetibili e di solito con costi non proprio stracciati, come smartphone, pc, Ipad, Playstation, smart Tv, che sono stati spesso proposti in ‘offerta’, con vendite abbinate di accessori in cui l’effetto ‘aggancio’ risulta particolarmente rilevante ed efficace.

L’Autorità  ha ritenuto che questa pratica fosse in grado di limitare la libertà di scelta dei consumatori inducendoli, con modalità surrettizie, ad acquistare un prodotto che non avrebbero altrimenti preso, violando così il dovere di diligenza e integrando una pratica commerciale scorretta.

Per l’Unione nazionale consumatori si tratta di un’ottima notizia. “È incredibile che ancora oggi si possa credere di poter esporre un prezzo in modo poco chiaro – è il commento alla vicenda di Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – che non sia comprensivo di tutto, aggiungendo ex post accessori o servizi che poi accessori non sono, visto che secondo le segnalazioni pervenute all’Antitrust poi andavano acquistati”.

Dona mette in guardia, rispetto alla necessità di adeguarsi alle norme “Oramai sono talmente tante le condanne dell’Antitrust su questo tema, basti pensare alle compagnie aeree, dai supplementi bagagli alle tasse aeroportuali, che è illusorio immaginare di poterla fare franca”.

Da parte sua Mediamarket ha reso noto, in una comunicazione ufficiale, che “l’azienda non condivide le motivazioni alla base del provvedimento ritenendolo del tutto infondato e, pur mettendosi a completa disposizione dell’Autorità, effettuerà ricorso nei confronti di tale decisione“.

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