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Il Made in Italy fa squadra: Icona Design lancia la collaborazione con Bandera

icona design bandera

In collaborazione con Icona Design Group – Ancora una volta Icona Design Group, società di stile con sedi a Torino, Los Angeles, Shanghai, Tokyo e Wellington, dimostra che il design può essere applicato con successo nell’industrial machinery, spesso caratterizzato da oggetti freddi, grigi e ostili all’uomo. Nella K2022, la più importante fiera settoriale dedicata all’industria delle materie plastiche e della gomma, che a ottobre è andata in scena a Düsseldorf, Icona Design Group ha presentato il frutto della collaborazione con un’altra azienda italiana: Bandera – Extrusion Intelligence, che con i suoi 75 anni di attività, celebrati proprio quest’anno, è fra i leader mondiali di settore nella progettazione e produzione di linee per l’estrusione di materie plastiche per il packaging industriale e indirizzato ai beni di consumo.

Immagine del processo di sviluppo dei prodotti Bandera – Extrusion Company

Per l’azienda di Olgiate Olona (Varese), la tecnologia si sposa con il design. “Siamo partiti dal riprogettare le linee top di gamma Bandera, per rafforzare la brand identity di Bandera”, afferma Antony Margiasso, design manager Icona. “Il fatto di avere un gruppo che opera in Paesi diversi per tradizione e cultura, ci offre un vantaggio nella capacità critica, mentre moltiplica gli approcci: così allarghiamo la visione, consapevoli del fatto che il mercato è internazionale, mentre rimaniamo comunque forti della nostra cultura e della creatività autenticamente Made in Italy”.

Ma non basta. “Provenendo da una solida esperienza di design industriale per il settore automotive, il nostro approccio sembrava rispondere perfettamente a quanto richiesto dal committente”, osserva Davide Cannata, design manager Icona. “Con un’analisi di mercato attraverso la definizione di un concept e le prime verifiche di prototipizzazione, con uno sviluppo organico e la forte collaborazione con le risorse interne all’azienda, siamo giunti in poco più di un anno ai primi risultati tangibili”.

Immagine del processo di sviluppo dei prodotti Bandera – Extrusion Company

La squadra Icona ha dialogato e acquisito da Bandera la formazione necessaria per addentrarsi in un mondo altamente tecnologico e super specializzato, con un progetto di design sviluppato intorno ad alcune componenti fondamentali come estrusori, testa di estrusione, avvolgitore e il nuovo sistema di recupero rifili in linea.

La scelta di intervenire sul design per Bandera è andata oltre la percezione del lato estetico, che rimane comunque una componente importante quando esprime equilibrio e armonia visiva. Il design è un potente strumento per continuare a garantire affidabilità, servizio, sicurezza e sostenibilità in tutto il ciclo della produzione: dal trasporto al montaggio, dalle funzionalità al controllo, dal collaudo alla sicurezza degli operatori, fino dal riutilizzo degli scarti.

Ripensare i volumi, ottimizzare le forme e le dimensioni, eliminare il superfluo, impiegare materiali e scegliete tonalità cromatiche, significa pensare per obiettivi e restituire un oggetto che, simbolicamente, manifesta un patrimonio di cultura industriale che riesce a stare al passo (se non ad anticiparle) con le trasformazioni in atto nel comparto manifatturiero e non solo, in Italia come nel mondo. Un progetto che ha ribadito la missione di Icona: proiettare nell’industria una perfetta armonia fra uomo e macchine, tra tecnologia e stile e tra funzionalità e bellezza. Perché solo così è possibile sviluppare intorno alle macchine utensili un concetto di “family feeling”.

L’industria è a una svolta storica, che rappresenterà una grande opportunità di trasformazione per chi saprà coglierla”, ha commentato Teresio Gigi Gaudio, fondatore e Ceo di Icona.

“Il concetto di macchina utensile progettata per uno specifico business è oggi obsoleto. L’approccio deve essere invece quello della funzionalità da un lato e della user friendliness dall’altro. La funzionalità oggi è connettività, manutenzione predittiva, logistica smart e tutto quanto occorre alla macchina per performare bene in un ecosistema, che è l’intero stabilimento. Le macchine devono poter dialogare tra di loro e con l’uomo e, d’altro canto, occorre passare all’approccio user as a purpose, ovvero progettare mettendo al centro lo user e l’esperienza utente di fronte alla macchina stessa; ne emergono forme al servizio della funzionalità e della user experience che rassicurano e guidano l’utente. È questa la nostra sfida quotidiana”.

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