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Michelin, la sostenibilità corre su strada

Dalla guida dei ristoranti agli pneumatici, il green secondo Michelin. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2022 – gennaio 2023.

Anche nell’edizione 2023 della guida rossa Michelin sono presenti le Stelle verdi, cioè i ristoranti che si distinguono per la loro sostenibilità: per l’azienda, insomma, il tema ‘green’ non vale solo per gli pneumatici.

Ne parliamo con Marco Do, che ha iniziato a lavorare in Michelin nel 2000 occupandosi di relazioni industriali all’interno del servizio del personale e dal 2008 ricopre il ruolo di direttore della comunicazione di Michelin Italia. “Sostenibilità ormai è una parola che pronunciamo molte volte al giorno, riferita a tutti gli ambiti della nostra vita. Abbiamo deciso di introdurre un nuovo segno distintivo, un nuovo pittogramma all’interno della guida Michelin per indicare quei ristoranti che si distinguono per pratiche particolarmente sostenibili, perché questo è parte integrante della sua strategia”, esordisce Do.

“Ma affinché non resti un’affermazione autoreferenziale, vogliamo che ciò sia provato dai fatti: uno su tutti, già nel 1992 Michelin ha prodotto uno pneumatico verde, non perché colorato di verde ma perché conteneva le tecnologie per ridurre la resistenza al rotolamento i consumi di carburante e le emissioni di CO2”.

Secondo Do, la guida Michelin è parte della strategia dell’azienda “perché continua ad avere il ruolo di accompagnare il viaggiatore”, anche “indicando i ristoranti che si distinguono per pratiche sostenibili”, cioè a quelli “a chilometro zero”, impegnati “nel contenimento degli scarti e del consumo dell’acqua”, che “autoproducono l’energia elettrica” e che sono “già impegnati in attività di formazione con la comunità locale nella quale sono insediati. I nostri ispettori frequentando i ristoranti riescono a capire quali sono gli esercizi più meritevoli di una segnalazione con una Stella verde che indica la sostenibilità: all’inizio erano ventuno e nell’ultima edizione sono quarantotto”.

Ma la guida non è l’unica testimonianza della sostenibilità per l’azienda, racconta Do. “La transizione verso l’elettrico crea grande preoccupazione e anche grande resistenza da parte di chi sul propulsore termico ha costruito una storia industriale”, spiega.

“Per noi il passaggio all’elettrico rappresenta una straordinaria opportunità, perché i veicoli totalmente elettrici e ibridi hanno una dinamica molto diversa rispetto ai veicoli termici: si tratta di oggetti più pesanti, con una coppia in accelerazione quasi istantanea, con una spiccata decelerazione che serve a ricaricare la batteria e una silenziosità dove qualsiasi altro rumore disturba l’utente. C’è una possibilità di innovare che viviamo come una sfida estremamente interessante, rammentando allo stesso tempo agli automobilisti di utilizzarli fino al limite legale di usura, che garantisce prestazioni in sicurezza e che quindi va anche nel senso della sostenibilità”.

Anche essere entrati “in Formula E per primi è stato un banco di prova straordinario”. Il motivo? “Vengono usati pneumatici monoprodotto per tutti, sia per le prove, sia per le gare anche sul bagnato, su vetture estremamente prestazionali”. Così è nato “il modello Pilot sport IV, il primo pneumatico per vettura sportiva elettrica. Un mindset di sviluppo del prodotto che ci avvantaggerà quando poi il parco circolante sarà più ibrido e più elettrico, e noi avremmo i prodotti adatti a questi veicoli”.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2022 – gennaio 2023. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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