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Accolto l’invito del Governo, revocato lo sciopero dei benzinai

Fegica e Figisc Confcommercio hanno revocato la seconda giornata di sciopero “a favore degli automobilisti non certo del governo”. Con queste poche righe le due sigle sindacali dei gestori degli impianti di benzina che non avevano ancora revocato lo sciopero, in una nota congiunta, hanno accolto la richiesta del Governo di riaprire i distributori e tornare al tavolo delle trattative. Dunque niente più sciopero, niente più disagi per gli automobilisti.

A sbloccare la situazione è stato un nuovo incontro con il governo, convocato dopo che dall’assemblea pubblica di Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio era arrivato un segnale di apertura: “Una chiamata in extremis per illustrarci almeno il testo dell’emendamento” al decreto Trasparenza “potrebbe cambiare la prospettiva, perché finora tutto ciò che è arrivato ci è stato calato addosso senza nessuna interlocuzione”. Il ministero delle Imprese e il Made in Italy si è così mosso quasi in tempo reale per un vertice ‘tecnico’ con i tre presidenti, che nel tardo pomeriggio annunciano lo stop alla protesta, ma non alla mobilitazione.

Dal Mimit i rappresentanti delle sigle di categoria non escono certo col sorriso sulle labbra, ma con la consapevolezza che altre 24 ore di stop non avrebbero portato alcun risultato, nonostante i dati sull’adesione siano positivi: circa l’80-90% su tutta la rete, al netto delle precettazioni, delle gestioni dirette e di qualche pompa bianca (per il Codacons, invece, sarebbe di appena il 24% degli impianti sulla rete autostradale). “Insistere nell’azione, utilizzata per ottenere ascolto dal governo, non ha più alcuna ragione di essere”, scrivono in una nota Roberto Di Vincenzo (Fegica) e Bruno Bearzi (Figisc), riallineandosi a Faib.

La partita, però, non è chiusa. “Diamo atto al governo di aver fatto dei passi avanti, ma le proposte che ci hanno presentato non colgono appieno le richieste che abbiamo avanzato – dice Di Vincenzo -. Ora la palla passa al Parlamento sull’emendamento che il governo ha preparato solo in parte, ma la mobilitazione resta comunque in piedi”.

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